Nemmeno nel più catastrofico e retorico film americano i cattivi riescono alla fine ad espugnare la Casa Bianca. Magari ridotta ad un cumulo di macerie riesce sempre a risorgere dalle sue ceneri e ad accogliere il Presidente che torna dopo aver sconfitto nemici vari ed assortiti. Questa sera invece la Casa Blanca del basket, il Real Madrid, è stata espugnata e smantellata da un Barca versione stellare che ha vinto il classico con un perentorio 86 a 68 che racconta di un dominio pressochè totale dei blaugrana. Gli ospiti nel primo tempo hanno toccato anche il più 26 e che nella ripresa hanno semplicemente gestito il vantaggio, in fondo ad una settimana da incubo per i blancos, che avevano iniziato martedì rimediando una scoppola per 66 a 51 per mano del Fener.
Gli uomini di Pablo Laso forse tutto in un colpo stanno pagando il momento davvero magico vissuto negli ultimi due mesi.
Del resto è normale in questo torneo avere momenti di flessione anche importante dopo periodi di risultati brillanti, proprio perchè il livello di impegno richiesto è assolutamente probante.
Questo non deve fare dimenticare la stagione di alto livello dei madrileni, come non deve far diminuire il merito di un Barca che stasera ha ribadito la sua caratura da prima della classe.
Laprovittola è stato l’uomo partita dei catalani, ma di fronte a un risultato così la sola considerazione che si può fare è quella di riconoscere il valore complessivo ed assoluto della truppa di coach Jasi, adesso che la stagione entra nella sua fase più calda. Per noi la bella notizia è che alle spalle delle due grandi di Spagna c’è Milano, vittoriosa nel recupero di Kaunas e nell’impegno casalingo col Baskonia, due partite giocate e gestite con grande sagacia e riuscendo ad ottenere il massimo risultato senza dover forzare mai.
La difesa è la base sulla quale Messina ha costruito un meccanismo affidabile e solido. Una squadra in cui i grandi veterani stanno anche contando sulla freschezza degli ultimi innesti, ed in attesa del rientro degli infortunati Milano riesce a gestire forze e minuti in maniera più equilibrata rispetto allo scorso anno, e questo potrà alla fine fare la differenza .
Brutta settimana invece per le tre russe, tutte e tre sconfitte anche su campi in cui era invece piuttosto logico attendersi altri risultati.
Forse il risultato meno sorprendente è la sconfitta casalinga dell’Unics Kazan ad opera della stella Rossa, sia perchè i serbi pur reduci da due sconfitte casalinghe stanno comunque producendo un buon basket, sia perchè a nostro parere l’Unics non è ad oggi la squadra brillante e sbarazzina di anche solo un mese fa.
Possibile che oltre ad un discorso di vertigini d’alta quota vi sia anche un momento particolare di condizione fisica , magari un aumento programmato dei carichi di lavoro in vista dello sprint finale. Inaspettata è stata anche la battuta d’arresto dello Zenit a Berlino, in casa di un Alba che fino ad oggi non era sembrata proprio irresistibile.
Va però detto che il gioco in velocità dei tedeschi può mettere in crisi squadre più compassate e votate al controllo del ritmo, proprio quel tipo di impostazione che la squadra di Pascual, o Milano stessa,prediligono. Anche il CSKA è dovuto capitolare a Tel Aviv, consentendo al Maccabi di portare a casa una bella vittoria, che fa tanto morale e che per fare classifica dovrà produrre effetti concreti sul rendimento degli israeliani, finora troppo ondivaghi per poter davvero ambire ad un posto in griglia playoff.
I russi possono consolarsi col colpo Pangos, un operazione di mercato che li proietta in cima alla lista delle pretendenti ad un posto privilegiato per il gran ballo finale.
Settimana positiva invece in Grecia, con l’Olimpiakos che torna a vincere convincendo fermando un Efes che ormai non si riesce più a definire in questa altalena di prestazioni.
Sicuramente qualcosa nel meccanismo perfetto si è rotto e i turchi della sponda europea del Bosforo non sono più la stessa squadra che ha incantato e dominato per due anni.
Incredibile ma vero, il Pana è andato a vincere a casa di un Asvel ai minimi storici, lontanissima parente di quella squadra forte di inizio stagione, e che sta lentamente scivolando nell’oblio delle parti basse del ranking. E per finire con le sponde del Bosforo, il Fener non ha giocato contro il Bayern causa covid, ma aveva iniziato la settimana arrotando il Real Madrid, tenendolo a 51 punti e confermando ancora una volta che la serietà, il lavoro e l’insistere su un progetto serio ed un allenatore serio pagano.
Djordjevic è tecnico di valore, e i risultati lo dimostrano, perchè battere Milano e Real in pochi giorni non è cosa facile, dovendo anche fare a meno di de Colo e di Vesely.
Per ultimo, è proprio il fanalino di coda Zalgiris che va ad espugnare il campo di un Monaco distratto e senza mordente, che si lascia scappare la partita dalle mani per consegnarla ai lituani, che portano a casa una vittoria, la prima in trasferta, magari insperata ma meritata. Per come è stata ad un certo punto voluta, gestita ed ottenuta, prima restando aggrappati alla partita e poi gestendo con calma i possessi finali.
E adesso, con la sosta per le coppe nazionali c’è il tempo per tutti di rifiatare e di prepararsi alla volata finale, perchè Berlino o Belgrado che sia le Final Four sono un traguardo che si intravede già.