Per tutta la settimana non si è parlato altro… parliamo del trasferimento di Alessandro Gentile da Varese verso Brindisi.Noi preferiamo evitare inutili commenti su un ragazzo su cui si è detto tutto e il contrario di tutto.
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La 17″ di campionato sembra sancire e confermare diversi trend già in atto,il primo quello più scontato con la coppia Olimpia – Virtus lanciati verso le prime due posizioni ( e su questo non c’erano dubbi) ,con Milano che rispolvera…Gigi Datome e liquida la pratica Fortitudo (74 -64) gestendo uomini( in proiezione Eurolega) e risultato.
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La Virtus grazie ad un Marco Belinelli autore di 22 punti fatica e batte una volenterosa Cremona ( 79 – 71 ) guidata dalla personalità di Matteo Spagnolo coadiuvato dall’esperienza di Peppe Poeta e l’energia di David Cournooh, troppo poco per Cremona sia di poter sperare di espugnare la Unipol Arena sia di poter ambire alla salvezza. Sono nello spot di 4 e 5 i problemi seri per coach Galbiati,poca qualità e mancanza di rendimento sotto le plance alla lunga potrebbero condannare la Vanoli ad una dolorosa retrocessione.
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La “nuova” Dinamo Sassari (102 – 75 ) gioca la miglior gara dell’anno, con uno straripante Mekowulu che stravince il duello a distanza sotto le plance con N. Perkins,una squadra quella sarda rigenerata dagli arrivi di G. Robinson, Diop , e dal ritorno di Kruslin in cui Bucchi ha saputo infondere stimoli,cattiveria e autostima in un gruppo che fino a poche settimane fa veleggiava sui bassifondi della classifica.
Una Brindisi che si è sciolta come neve al sole, i ragazzi di F. Vitucci soffrono i ritmi e l’intensità dei padroni di casa,venendo letteralmente travolti sul pick and roll con Mekowulu a fare pentole e coperchi e ancora peggio nella difesa sugli esterni sempre in perenne ritardo ,fattore che genera ritardi spazio-tempo che porta spesso Sassari a tiri aperti dall’arco. Se poi ci aggiungiamo un ottimo G.Robinson allora per Brindisi e’ davvero notte fonda, con un 4″ periodo giocato in puro stile NBA (solo per rimpinguare lo score personale con la gara ormai già finita nel 3″ quarto.
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Venezia gioca una gara (82 – 93) con una partenza razzo frutto di un primo quarto da 26 punti che non nascondono i limiti di una Reyer che in difesa è solo lontana parente di quella di qualche stagione fa.Gli uomini di De Raffaele continuano a giocare sulla falsa riga delle gare precedenti con amnesie difensive che di certo non aiutano e mettono ancora di più a nudo la mancanza di continuità offensiva. Brescia è bravissima a rimanere “attaccata” alla gara e grazie all’intercambiabilità del duo Della Valle – Mitrou – Long che mette a referto 50 punti trascinando la squadra di coach Magro in 3″ posizione nella classifica generale.
La duttilità e la completezza del duo play – guardia o guardia-play ( definiteli come volete voi…) sta diventando un valore aggiunto non di poco conto,le buone notizie arrivano anche in chiave Nazionale con un Della Valle nettamente migliorato soprattutto nelle letture offensive sul pick and roll, non e’ un caso che anche la voce statistica nella casella degli assist e’ nettamente superiore a quella dello scorso anno.
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Derthona manda alle ortiche un altra grande prova di squadra dilapidando 12 punti di vantaggio a 3 minuti dalla fine. (93 – 98 ) Soffermarsi sulla banda Ramondino che gioca il basket più bello della nostra serie A è ormai cosa nota…ma un plauso va anche ai ragazzi di coach Caja che non mollano mai neanche quando la gara sembra ormai scivolare via, organizzazione di gioco,temperamento e autostima permettono alla Reggiana di vincere una gara rocambolesca e rilanciarla di nuovo in zona play off.
Il tutto a testimoniare l’ottimo lavoro del coach Pavese capace di rivitalizzare un Cinciarini caduto ormai nel dimenticatoio dell’Olimpia Milano degli ultimi anni