La 18″ di campionato ci lascia questa volta un messaggio importante proveniente da Brescia. e la storica prima tripla doppia di un giocatore italiano.
Gli uomini di Magro soffrono e vincono contro Trieste nonostante la giornata no al tiro di Mitrou – Long ,attingendo risorse da un supporting cast sempre presente nei momenti clou della gara.
Mentre Andrea Cinciarini entra nella storia come il primo giocatore italiano ad aver effettuato una tripla doppia nel massimo campionato di pallacanestro
R. EMILIA 67 TREVISO 62
Andrea Cinciarini diventa il primo giocatore italiano ad effettuare una tripla doppia nel massimo campionato di pallacanestro italiano. Con 12 punti,11rimbalzi e 10 assist l’ex Milano entra nella storia del basket italiano.
Una bellissima soddisfazione per un ragazzo che spesso negli ultimi anni si era fatto da “parte” nel progetto di E. Messina vestendo più che altro le vesti di uomo spogliatoio.
La gara vinta da Reggio Emilia perdonateci ricopre un ruolo secondario dopo questa bellissima impresa del “Cincia”.
Un giusto premio e un plauso alla società Reggiana e coach Caja che hanno dato una seconda giovinezza ad un ragazzo che sembrava destinato più ad un ruolo marginale che da protagonista nel progetto della società emiliana.
BRESCIA 87 TRIESTE 76
Gli uomini di coach Magro dimostrano di saper vincere anche senza l’apporto di Mitrou Long autore di una gara da soli 3 punti, con il solo A. Della Valle a cantare e portare la croce.
I vari Petrucelli (insieme a Moss vero collante di questa squadra) Laquintana e Gabriel lanciano messaggi importanti facendo capire un pò a tutti come Brescia non sia solo A.D.V – M. L.
Un roster quello Bresciano ben costruito con giocatori funzionali al gioco e ai compagni, interpreti che sanno “leggere” uno spartito in base alle esigenze della squadra.
Nel posticipo di Sabato Trieste parte a mille con 32 punti in soli 12 minuti, ma sono la difesa e il ritmo le armi in più (come avevamo già detto la scorsa settimana) di A. Della Valle e soci.
I padroni di casa nella ripresa alzano il volume della radio in difesa con un intensità che porta spesso Banks e company a tiri fuori dalla loro confort zone.
L’esatto contrario della prima frazione dove le uscite dai blocchi dell’ ex Brindisi e le ricezioni profonde di Konate e Delia avevano spesso fatto male alla Germani.
FORTITUDO 67 BRINDISI 73
Guardando la Fortitudo di quest’anno si potrebbe dire tutto e il contrario di tutto.
I continui arrivi e partenze non hanno di certo aiutato un gruppo già con dei limiti strutturali a trovare la sua identità.
Potremmo parlare , pensare e intendere la pallacanestro come vogliamo, tutti pensieri soggettivi che ognuno di noi può avere in maniera del tutto diversa.
Ma quello che più balza all’occhio e come questa squadra sia stata costruita senza tener conto di caratteristiche caratteriali e temperamentali che nella pallacanestro sono indispensabili a qualsiasi livello e categoria.
Nella gara contro Brindisi specialmente nel 3″periodo è venuta fuori tutta quella mancanza di cattiveria nel difendere ed evitare secondi possessi ad una squadra come Brindisi che fa dei rimbalzi d’attacco il suo pane quotidiano.
Perkins ha messo a nudo ancora una volta uno dei problemi cronici della Effe Scudata sotto le plance.
Poca dinamicità e verticalità, ma soprattutto poca propensione e cattiveria nel lavoro “sporco” che sotto canestro diventa vitale in alcuni momenti della gara
Un ottimo Procida nel primo periodo e Frazier nel finale di match cercano di tenere in partita una Fortitudo che in post basso soffre uno scatenato N. Perkins ( 22 punti).
Ma è prima Redivo con le suo bombe a ricacciare indietro Aradori e soci.
E poi Zanelli che dopo il 3/3 iniziale dall’arco mette il canestro importantissimo del +6 .
Il playmaker sfrutta a dovere un mis match contro Borra che nulla puo’ sull’arresto e tiro dell’ex Knights che di fatto chiude i conti
MILANO 91 PESARO 57
Milano questa volta non si fa ” sorprendere ” dalla Carpegna Prosciutto Pesaro imponendo subito fisicità e peso sotto i tabelloni.
La buona circolazione di palla meneghina liquida la pratica Pesaro praticamente dopo 2 quarti ( 42 – 27 ).
Gli uomini di coach Banchi fanno l’errore capitale nel 3″periodo di fermare troppo spesso la palla su un lato affidandosi spesso a conclusioni dall’arco.
Pesaro non segna per oltre 6 minuti nella fase iniziale della 3″ frazione chiudendo di fatto la gara con Milano che vola sul + 22.
Menzione speciale per un ottimo Alviti che dopo la buona prestazione in Euroleague si conferma anche in LBA.
Mentre altre buone notizie arrivano anche da T. Daniels che ultimamente ci dimostra che è capace anche di mettere palla a terra e non solo tirare dalla linea dei 3 punti.
VENEZIA 82 VARESE 93
Varese smentisce tutti e dopo aver rivoltato il roster come un calzino…. centra la 4″ vittoria nelle ultime 5 gare.
Un plauso alla società e ad un allenatore che hanno avuto il coraggio di voltare pagina grazie ad una pallacanestro giocata ad altissimo ritmo e numeri di possessi.
Una filosofia del tutto differente rispetto alla gestione Vertemati troppo improntata sulla figura di A. Gentile
Gli uomini di Roijakkers mandano in tilt una Umana Reyer Venezia che deve cominciare un po a guardarsi allo specchio.
Non basta un Tonut “stellare” autore di 32 punti per salvare i lagunari dall’ennesimo naufragio.
Nemmeno Theodore sembra essere la giusta soluzione in attesa di Jordan Morgan ultimo tassello su cui può sperare una Reyer davvero ai minimi termini…