Un finale al cardiopalmo regala a coach Laso la vittoria sul Maccabi nel giorno in cui festeggia le 800 panchine alla guida della casa Blanca, in una serata in cui la squadra di Sfairopoulos sembra essere davvero sul punto di rovinare la festa.
Le grandi prestazioni di Yabousele e di Huertel riescono alla fine a sistemare una situazione che per oltre tre quarti aveva visto un Maccabi tonico e concreto mettere in grossa difficoltà un Real che appariva in difficoltà, a volte addirittura quasi estraneo alla partita, lontano parente della squadra brillante vista fin ad ora.
Ma sta proprio qui il segreto che fa grandi le squadre, quello di saper vincere partite complicate e che avevano tutto per trasformarsi in bocconi indigesti: il saper gestire con freddezza questi momenti è sempre il miglio viatico per chi vuole, e sa, arrivare lontano.
Altra squadra che sembra aver ripreso un cammino valido è il CSKA, che regola facilmente un Pana troppo altalenante per trovare continuità di rendimento, vede il ritorno di Milutinov anche se deve affrontare ancora troppe assenze ed infortuni; ma i moscoviti non possono mai essere trascurati perché in possesso di un roster lunghissimo e di giocatori in grado di risolvere qualsiasi situazione.
Chi invece nonostante gravi infortuni ed assenze sta ritornando ad alti livelli di prestazioni è il Bayern, che pur dovendo ancora fare i conti con altri imprevisti, leggi infortunio di Hilliard, grazie al ritorno in grande spolvero di Lucic ed alle sempre più convincenti prove di Rubit è sempre più vicino al livello di gioco che la scorsa stagione l’aveva portata a sfiorare le Final Four; battere l’Asvel non è mai cosa banale, considerando che comunque i francesi sono stati protagonisti di una buona partenza di torneo.
Ma la partita chiave del giovedì è probabilmente quella di Istanbul, dove il Fener è riuscito ad interrompere una striscia negativa di risultati ma specialmente di mentalità, vincendo una partita non semplice contro un Monaco alle prese con gli infortuni ( Westermann, Boutsiele, Bacon ) e con la condizione in calando di uomini importanti come Andijusic e Motiejunas.
Non basta alla squadra del Principato il trentello di Mike James, perché in una partita sempre veloce e piena di sorpassi e controsorpassi alla fine sono due gli elementi che assicurano la vittoria ai turchi: il primo è il gap di esperienza ad alti livelli tra le due squadre, non solo relativo ai singoli ma a tutto il sistema squadra.
Per dire, Donta Hall è uno dei giovani lunghi emergenti di questa Eurolega, ma giovedì sera il professor Vesely l’ha portato a scuola in maniera che non ammette repliche.
Il secondo elemento è la non difesa dei monegaschi, come ammesso francamente da coach Mitrovic: chiaro che così in questa competizione si va poco lontano.
E segnali di vita arrivano anche da Kaunas, dove uno Zalgiris sempre combattivo finisce per avere ragione di un Baskonia che invece continua nella sua stagione piena di difficoltà, e a cui nemmeno il cambio in corsa di allenatore sembra aver troppo giovato.
Ma sono le partite del venerdì a mettere in chiaro alcuni punti molto importanti, nel bene e nel male.
A Berlino la peggior versione stagionale di Milano cede contro un Alba che corre, segna alla grande nel primo tempo e poi riesce a rintuzzare la rimonta dei milanesi nel secondo tempo, ispirata e sorretta da un Kyle Hines monumentale, e poco più.
Tra difesa che vacilla, attacco poco incisivo e lucido, alcuni uomini in evidente difficoltà di inserimento nel gioco ed altri in fase di calo fisico l’Olimpia non riesce a venire a capo di un periodo complesso anche perchè dietro i suoi veterani sono pochi i giocatori che riescono a dare un apporto costante, e quello che era il suo marchio di fabbrica, la difesa, ad oggi continua a subire 80 e più punti per gara.
La sola nota positiva della trasferta all’ombra della Porta di Brandeburgo è che il nuovo arrivato Ben Bentil ha assicurato un apporto importante di energia sotto canestro, proprio là dove serviva dati infortunio di Mitoglou ed assenza di Tarzcewski per protocollo covid; da solo non basta, certo che Milano deve trovare il modo di uscire alla svelta da una crisi di risultati che anche solo a livello numerico è comunque fastidiosa.
E a livello di risultati da segnalare l’ennesima bella prova dell’Olympiacos, che va ad espugnare il campo di Kazan e si candida in pieno ad un posto al piano nobile, e il riscatto della Stella Rossa che vince a San Pietroburgo, interrompe il bel periodo dello Zenit e si rilancia in classifica, raccogliendo i frutti dopo aver seminato diverse volte bel gioco ma senza risultato.
Dulcis in fundo, ad Istanbul la rivincita della finale della scorsa stagione ci ha regalato una gara fantastica, finita all’overtime, in cui Efes e Barca si sono affrontate a viso aperto e senza esclusione di colpi, e finita con la vittoria dei catalani per 95 a 93.
Questa partita era per entrambe un esame di maturità, e a nostro parere entrambe lo hanno passato, perchè il livello messo in mostra è tale che solo poche altre contendenti possono pensare di avvicinarsi; il Barca poi riesce a prevalere col career high di Sanli, con un Jokubaitis che non fa rimpiangere Calathes, con la sua immensa solidità e lunghezza.
I turchi dal canto loro ribadiscono che dal ritorno di Simon sono tornati ai loro livelli, e non è certo una partita persa ad inficiare il loro valore.
Partita nella partita, il duello tra gli istrioni della panchina ha visto prevalere e per distacco coach Ataman, che è riuscito a prendere due tecnici e a farsi espellere uscendo così dal campo in mezzo ad un autentica ovazione del suo pubblico, e siamo sicuri che Jasikievicius studierà qualcosa per prendersi la rivincita…
E nel segno delle due Grandi di Spagna l’Eurolega entra nel secondo terzo di stagione, con ancora tanti motivi di interesse, per primo l’attesa del ritorno di Milano.