Shane Larkin domina un grande derby di Istanbul e porta il suo Efes ad una vittoria in volata sul Fener, alla fine di una partita fatta di fiammate, di parziali e controparziali, di grande carica agonistica e di enorme tensione, iniziata con una fuga del Fener e poi messa in ghiaccio dalla calma e dalla freddezza dei campioni dell’Efes, per un finale di 84 a 89.
Nonostante una grande gara di Polonara ed una generosità infinita, i gialloblu asiatici devono cedere alla maggiore capacità di chiudere le partite dei fuoriclasse dei blues della sponda europea, anche nella serata in cui Micic non brilla se non, e non è mai un caso, in quegli ultimi, decisivi minuti in cui si scrive la parola decisiva.
E adesso l’Efes di Ataman è bello lanciato per riprendersi il posto che gli spetta, perchè da quando è tornato Simon le cose sono cambiate, ed il tasso di fosforo ed esperienza del croato è la parte della ricetta che mancava; invece per il Fener a nostro giudizio servirebbe un bel ciclo di sedute da qualche bravo dottore che gli spiegasse chiaro che a volte la causa delle sconfitte è la paura di vincere, peccato che in campo ci si vada appunto per vincere…..
Nemmeno il tempo di archiviare il derby del Bosforo che a Vitoria, casa Baskonia, va in onda un altro impressionante show firmato Real Madrid.
Non è tanto la dimensione numerica del trionfo madridista, anche se 88 a 60 è sempre eloquente, è la clamorosa miscela di potenza fisica, di esperienza, di gioventù buttata nella mischia senza remore, di voglia di vincere che fanno del Real Madrid una squadra ad oggi in grado di fare qualsiasi cosa.
Attenzione perchè pezzi pregiati del roster sono ancora in infermeria, perchè molti dei nuovi arrivati stanno crescendo di livello , perchè Rudy Fernandez e Llull sono i professori che stanno spiegando il significato di ” cosa fare per vincere”, attenzione perchè la Casa Blanca è tornata più forte che mai, altro che anno di transizione come in molti avevamo previsto, la corazzata madridista è in viaggio modalità avanti tutta per Berlino.
Ed anche se a fatica il CSKA riesce a battere un ottimo Bayern, in vantaggio anche di 12 punti, grazie ad una grande prestazione di Clyburn e del nostro Hackett, che tengono i moscoviti in linea di galleggiamento e poi trovano lo spunto finale per vincere.
Piano piano la squadra di Itoudis sta anch’essa ritrovando la sua dimensione, in attesa del rientro degli infortunati e di una seconda parte di stagione che per forza dovrà essere migliore dell’inizio.
E nelle restanti due gare di giornata abbiamo la prova di quanto diciamo da tempo: non c’è niente di scontato, ed un calendario così fitto provoca sempre passaggi a vuoto anche in casa dei più forti:la chiave della sconfitta del Maccabi, in rampa di lancio, a Berlino ad opera dell’Alba, e del forte Zenit che ad Oaka riesce a far vincere il Pana sta tutta qui, nella difficoltà di gestire sempre al 100% stagioni lunghe e complesse.
Ma è a Milano che c’è il risultato a sorpresa, non tanto per la meritata vittoria dell’Olympiacos quanto per la maniera con cui la squadra di Bartzokas espugna il Forum.
Un primo tempo da 60 punti, 12/16 da tre , un AX Armani annichilita, avulsa dalla gara, con una difesa impalpabile che subisce una grandinata di triple ed affonda per la prima volta in casa, e a nulla vale lo sforzo difensivo nella ripresa, con un inizio di terzo quarto incredibile per la vera e propria rabbia che anima la difesa milanese: ormai il danno è fatto, ed il 72 a 93 casalingo è servito.
Senza appellarsi alle assenze, che ieri sera è stata un assenza diciamo così collettiva, vogliamo sottolineare invece quanto un giocatore a due dimensioni come Mitoglou sia importante per il contributo che riesce a dare sia sotto canestro che fuori, attacco e difesa non cambia nulla in questa prospettiva, conta il fatto che la differenza tra le due versioni recenti dell’Olimpia sia proprio la capacità della squadra di questa stagione di avere una gamma completa di possibilità e di opzioni, a differenza della versione della scorsa stagione che era solamente perimetrale e troppo dipendente dalla vena realizzativa di KP0.
Da sottolineare che l’Olympiacos, partita a fari spenti sta facendo una signora stagione, si è issata in alto in classifica e sembra possedere tutti i requisiti per andare avanti in questa direzione, anche senza dover ricorrere a prestazioni al tiro così roboanti come al Forum.
Chi si riporta in zona positiva è l’Asvel, che passa a Monaco nel derby francese con un pazzesco buzzer beater di Howard, dopo una partita punto a punto nel secondo tempo, un continuo alternarsi al comando in una gara davvero vibrante, dove anche il Monaco ha giocato una gran bella partita, e Mike James sembra essere ritornato il giocatore positivo di questa stagione; per la prima volta i monegaschi scivolano al di sotto della zona playoff, ma per quanto stanno esprimendo possiamo credere che abbiano tutte le carte in regola per ritornare più in alto.
E chi in questa zona nobile sembra trovarsi davvero a suo agio è l’Unics Kazan, che espugna con pieno merito il sempre difficile campo di Belgrado, ridimensionando anche una Stella Rossa che non riesce a tradurre in vittorie tutto quanto fa di buono, e che lascia sempre intravedere in ogni sua partita.
Dulcis in fundo, facile affermazione del Barca nel più classico dei testacoda contro lo Zalgiris, che non riesce mai a rappresentare un ostacolo credibile per i catalani, che adesso sono in testa alla classifica in tandem con gli eterni rivali del Real Madrid, e la cosa era difficilmente pronosticabile ad inizio stagione; ma la cosa più bella è che avremo un Clasico davvero coi fiocchi, all’interno di una stagione sempre più equilibrata ed emozionante.