La Juvecaserta 2013/2014 ingaggia il primo straniero. Si chiama Chris Roberts, viene dal Texas e, a detta del Giemme Marco Atripaldi, può contribuire in misura notevole alle ambizioni della franchigia bianconera. Inserito nel quintetto dei migliori difensori della D.League, il neo bianconero è un buon tiratore, come dimostrano le sue percentuali da 2 e da 3 punti.
Nato a Forth Worth, Texas, il 24 marzo 1988, guardia di 193 cm., Christopher Roy Roberts, dopo aver frequentato il Navarro college, è approdato alla Bradley university nel 2008/2009, dove è stato inserito nello starting five della formazione partecipante al campionato NCAA. In 34 partite ha messo a segno, mediamente, 8,5 punti, 4 rimbalzi, 1,3 assist tirando con il 44% da 2 e il 34% da 3; nella seconda stagione, in 31 gare, ha fatto registrare 9,2 punti, 4,6 rimbalzi, 2,2 assist tirando da 3 punti con il 38%. Dopo varie esperienze nelle formazioni dell’Idaho Stampede, Frisco texas e Fuerza Regia Monterrey, lo scorso anno, dopo aver preso parte alla Summer League di Las Vegas con i Dallas Mavericks, torna al Frisco Texas con cui disputa 16 gare facendo registrare una media di 17,9 punti, 6 rimbalzi, 1,9 assist tirando con il 52% da 2, il 33% da 3 e l’80% ai liberi. A gennaio si trasferisce agli Austin Toros, sempre in D.League, con cui fa registrare in 30 partite 12,5 punti, 3,1 rimbalzi, 2,4 assist tirando con il 46% da 2, il 33% da 3 ed il 77% ai liberi. Chiamato dagli Utah Jazz per la Summer League conclusasi nei giorni scorsi ad Orlando, dove il general manager Atripaldi ha avuto modo di vederlo dal vivo e, soprattutto, di interagire con lui riscontrando quelle caratteristiche tecniche ed umane che la Juvecaserta va ricercando per la costruzione del nuovo team.
“Da quanto riferitomi da Atripaldi e per quel che ho potuto vedere in alcuni filmati – osserva il presidente Raffaele Iavazzi – credo che Chris possa essere la guardia statunitense che noi cercavamo. Sono convinto che un giocatore con le sue caratteristiche tecniche e fisiche possa incastrarsi perfettamente in quel mosaico rappresentato dalla squadra che, sulla base delle indicazioni di Molin e dell’esperienza di Marco Atripaldi, abbiamo intenzione di realizzare”