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AMARCORD SERIE A – Gli anni 60 gettano le fondamenta… del basket italiano 2″ parte

Nella 2" puntata ( seconda parte ) S. Spinetti ci continua a raccontare come si è evoluto il basket nei primi anni 60

 

In questa rubrica Sandro Spinetti ex giocatore di Serie A  a cavallo tra gli anni 60 / 70  ci racconta tutto il suo vissuto cestistico.

Dalle prime esperienze  dei campi all’aperto fino all’ apice della sua carriera.

Il  tutto condito da tanti episodi, aneddoti e personaggi che insieme andremo a ripercorrere puntata dopo puntata…

 

    LE FONDAMENTA DELLA PALLACANESTRO  2″ puntata  ( seconda parte )

Come accennato nella  prima parte della puntata precedente, le Scuole di Pallacanestro in Italia fiorivano .

La Pesaro di Coach Agide Fava dei Riminucci, Bertini e Marchionetti, la Trieste dei Pieri e
Rubini.

Fino ad arrivare alla Livorno di Cacco Benvenuti e Formigli e dei campioni come Lombardi,
Cosmelli e Villetti.

Ma anche Udine, Padova, Milano e soprattutto Gorizia, avevano degli ottimi vivai, solo
per citare quelli che produssero un gran numero di Giocatori; ma tutta l’Italia degli anni
‘50 e ‘60 era una continua fucina di ottimi giocatori.

Roma, quasi un caso a parte, con i sui grandi Allenatori come Francesco Ferrero e Vittorio
Gonzales, 3 Squadre anche contemporaneamente in Serie A (Stella Azzurra, Lazio, Ex
Massimo) e Giocatori del valore di Tonino Costanzo, del trio della AS Roma: Primo,
Cerioni, Asteo, ma l’elenco sarebbe lungo dei Romani in Nazionale e protagonisti nei
nostri Campionati di vertice.

Le rivalità erano accese a quei tempi, noi a Roma tra Stella Azzurra e Lazio, ma ben più
radicate erano quelle tra Bologna e Milano, la stessa Milano e Varese, con Cantù da 4°incomodo che veniva comunque accolta con maggiore simpatie dalle altre tre grandi contendenti.

Erano gli ultimi anni dello “straniero”, abolito con le Olimpiadi di Roma e riammesso nel
Campionato 1965/66 dal Presidente Claudio Coccia.

Una lista di Giocatori che per moltissimi lettori diranno poco, ma state certi erano dei veri
campionissimi. Parlo di Bonsalle e Tillotson (Milano), Vlastelica (Cantù/Pesaro), Johnson
(Bologna), De Carli (Roma), Roubanis e Mourutsis (Bologna), Innis (Pesaro), tutti Atleti
che hanno contribuito alla nostra crescita tecnica e di attrazione della pallacanestro verso il
pubblico.

In quel quadrilatero di Golia, noi della Stella Azzurra ci sentivamo dei piccoli David, ma
mai pronti al sacrificio ed in campo, le Blasonate, dovevano fari i conti con le piccole
fionde di noi collegiali; piccole, ma precise, che spesso colpivano e colpivano forte………