8° Episodio
L’estate dei Tornei di Pallacanestro era anche motivo di simpatici incontri e
durature amicizie.
I Tornei avevano anche la particolarità di schierare quasi sempre la Squadra
locale rafforzata da Giocatori presi in prestito da altre Società.
Era luglio del 1960, avevo da poco esordito con la Nazionale Juniores in Italia-
Francia per l’inaugurazione del Palasport dell’Eur e mi accingevo a vivere le
Olimpiadi di casa mia, quando da Palermo mi giunse l’invito di andare a
rafforzare la Cestistica nel Torneo Internazionale di agosto.
Non sapevo che lo stesso invito era stato fatto a 3 Giocatrici romane per la
squadra femminile e meno ancora immaginavo che partito da solo sarei tornato
a Roma praticamente in 3.
Con Franca fu subito grande simpatia, ma andai oltre e misi a frutto lamia mia
sconosciuta capacità di “talent scout” e durante il Torneo vidi nel sedicenne 2
metri Stefano Albanese delle ottime qualità e lo invitati a trasferirsi a Roma per
entrare nella Stella Azzurra.
Da 56 anni Franca e mia Moglie e con Stefano ho trascorso dieci bellissimi
anni di sconfitte e vittorie, talune, già ricordate, che restano nella nostra piccola
storia, ma quando vado a Palermo sento nelle orecchi un ritornello: c’è lo hai
rubato….
Ma i Tornei erano anche “palcoscenici e fonderie” di grandi amicizie ed, una in
particolare mi segue da allora: quella con la Famiglia Piccolo e Caserta che
restano tra le più care e costantemente presenti.
Con la Juvecaserta giocai 2 tornei in casa ed uno a Varsavia, poi segui la
crescita della Società sotto la guida di Giovanni Maggiò e mi resi
inaspettatamente protagonista di un episodio che ancora oggi appare
incredibile.
Ero Direttore di Sala in Banca e nel luglio del 1990 si presentò in Banca il
Gianfranco Maggiò, figlio del Presidentissimo Giovanni, per incassare un
mandato di 200 milioni per lavori eseguiti a favore della Regione Sardegna.
Lo feci accomodare nel mio ufficio e mentre eseguivano l’emissione degli
assegni circolari a nome dell’Impresa Maggiò, mi rivolsi a Lui senza fronzoli e
gli chiesi: Oscar resta a Caserta ?
Vidi una sfumatura di sorpresa nel viso di Gianfranco, ma mi rispose con la
stessa perentorietà : No, va a Pavia !
Il Diluvio Universale, Sodoma e Gomorra, il Terremoto dell’Irpinia si
scatenarono alla mia contro affermazione: Vincerete lo Scudetto !
Non perché Oscar non fosse un Super Campione, ma limitava la fantasia, la
dinamicità e l’istinto di 2 folletti come Gentile ed Esposito.
Mi feci quindi riconoscere per cancellare la sua sorpresa ed incredulità e si aprì
in una grande sorriso, ricordando i tornei, la mia amicizia con Caserta, ma
scosse la testa la testa, poco convinto che il sogno si sarebbe avverato, tanto
che evito i tradizionali scongiuri delle genti campane.
10 mesi dopo a Milano, alla 5^ dei Play Off, con Esposito adagiato ai bordi del
campo su un lettino, con il ginocchio rotto, Coach Marcelletti e Nando Gentile
trascinarono la Squadra ad una vittoria che ancora oggi ha dell’unicum e
dell’irripetibile.
Fonte e testi a cura di SANDRO SPINETTI