E’ stato tra gli artefici dell’ importante vittoria che la BLE Decò Juvecaserta ha conquistato domenica scorsa contro la forte Liofilchem Roseto. Parliamo di Mathias Drigo, il ‘tiratore per eccellenza’ bianconero, scelto dalla speciale Classifica della LNP come miglior giocatore della settimana. E noi di Streambasket non potevamo non conoscerlo a fondo.
Come è nata la tua passione per il basket?
”Posso dire che sono nato con la palla in mano, per fare una battuta. I miei genitori giocavano a basket e da quando ero piccolo ho sempre seguito le loro partite; dunque non potevo fare altro che provare a diventare un giocatore di pallacanestro anche io.”
Come vivi il fatto di passare la maggior parte della giornata ad allenarti avendo così poco tempo per fare altro?
”Non mi pesano queste giornate monotone d’inverno. E quando capita di ripensare alla mia vita, mi ricordo sempre del traguardo che sono riuscito a raggiungere. Non nego che può risultare difficile vedere gente che può permettersi di partire e avere più tempo, ma essendo un lavoro che mi produce piacere sono sicuro che quando smetterò, questa routine mi mancherà.”
Al giorno d’oggi ci pensi mai ad un eventuale piano alternativo?
”Purtroppo essendo abbastanza grande ci devo pensare, mi piacerebbe lavorare sempre nel mondo del basket, non come allenatore ma un ruolo dirigenziale, mi ispira molto questa veste, e magari un giorno potrà diventare il mio nuovo lavoro.”
Oltre al basket ti dedichi ad altro?
”Mi piace viaggiare, passare del tempo con il mio cane e con la mia ragazza. Nel tempo libero mi interesso delle partite, rimango comunque nell’ambito dello sport anche quando posso permettermi di pensare ad altro” Qual è stato il tuo ultimo viaggio? ”Sono stato a Ibiza, mi sono divertito ma devo dire che preferisco le vacanze più rilassanti con la mia ragazza in Sardegna.”
Qual è stato il tuo percorso per quanto riguarda l’istruzione?
”Mi sono diplomato al liceo scientifico, poi mi sono iscritto all’università di scienze motorie ma la resa è stata quasi immediata.” Non pensi di riprovarci? ” Con gli anni che passano ci penso spesso, ma riprendere gli studi dopo sedici anni è dura.”
Puoi descrivere le emozioni che provi quando entri in campo?
”La mia passione per il basket è nata sugli spalti dei palasport; quindi so bene quel che può piacere al pubblico perché anche io ne ho fatto parte. Sono cresciuto con i racconti di mio padre e mia madre che mi suscitavano emozioni particolari, quindi ogni gioia, ogni canestro importante, ogni vittoria mi spingevano a continuare; quando scendo in campo sono un mix di emozioni, difficili da spiegare, che mi porto dentro sempre.”
In quale altra squadra ti sei trovato a giocare prima della Juvecaserta?
”Ho giocato un po’ ovunque, sono stato al Nord ma anche in Puglia, l’età che ho mi ha permesso di avere più esperienza rispetto a chi è più giovane.”
Come ti trovi con i tuoi attuali compagni?
”Fin dall’inizio abbiamo trovato la giusta alchimia, c’è un gruppo di giovani e quelli di più grandi, ma andiamo molto d’accordo in campo e anche al di fuori, l’entusiasmo che abbiamo durante la partita ne è la prova, non è sempre così scontato questo aspetto.”
Ricorda con sorriso e con un velo di malinconia gli anni trascorsi, il cestista che si è fatto da solo, inseguendo i suoi sogni anche a costo di lasciare la propria casa già all’età di sedici anni. Nella vita bisogna avere fortuna, non sempre impegnarsi nello studio può bastare per raggiungere gli obbiettivi.
by Nina Dutka del ‘Liceo A.Manzoni’ di Caserta