Il cestista Alessandro Speduto nato nel 2000 della BLE Decò Juvecaserta, racconta il suo ‘essere’ al di fuori del campo da basket.
Che effetto ti produce giocare una partita?
”Tutto quello che porta la partita è sempre uguale indipendentemente se sia una partita fondamentale come quella che è stata contro Roseto, o amichevole, c’é sempre quella agitazione positiva e voglia di giocare – non credo che cambierà mai questa cosa. Quando inizio a giocare tutti i pensieri iniziano ad eliminarsi e non voglio più che la partita finisca fin quando non raggiungo il risultato sperato.”
Oltre al basket hai altre passioni?
”Attualmente tutta la mia vita gira intorno al basket, é sempre stata la mia passione e da quando sono riuscito anche a farlo diventare il mio lavoro, mi dedico a tempo pieno solo a questo.”
Cosa ti ha spinto a fare questo come lavoro?
”Mio nonno é stato allenatore per trent’anni, mio zio é stato un giocatore e poi é diventato un procuratore, ho visto la pallacanestro fin da quando ero piccolo e quindi mi é nata questa passione guardando loro.” Da quanto tempo giochi? ”Ho iniziato quando avevo otto anni, ho girato un po’ per le squadre giovanili di Roma prima di cominciare la carriera con i più grandi e ora gioco per la JuveCaserta.”
Per quanto riguarda l’istruzione che percorso hai fatto?
”Mi sono diplomato con 100 al liceo scientifico, poi ho deciso di smettere per dedicarmi del tutto sulla pallacanestro. Per ora tutte le energie le voglio concentrare sul basket, non avere distrazioni, per provare a rendere il più possibile. Quando sarò un po’ più grande magari comincerò a pensare anche ad altro.”
Riesci a gestire il tempo che hai a disposizione?
”Quando scegli di fare questo lavoro metti in conto molte cose, sicuramente non c’é tanto tempo da passare con la propria famiglia, si può tornare a casa pochi giorni all’anno, ma amando questo sport non é un aspetto che mi pesa.”
Essendo di Roma, non ti capitano dei momenti di malinconia in cui vorresti ritornare dalla tua famiglia?
”Sicuramente stare a casa un po’ mi manca però dall’altra parte c’è lo sport che amo ed é la vita che ho scelto, non posso chiedere di voler di più, é anche il mio lavoro.”
Nel tempo libero a cosa ti dedichi?
”In generale nel tempo libero mi riposo, mi piace fare le parole crociate anche con i miei compagni o giocare a scacchi.”
Siete un gruppo unito sia sul campo che al di fuori?
”Siamo un gruppo molto affiatato, tutti con caratteri molto particolari che però si sposano bene ed é sempre divertente passare del tempo con loro.”
Come affronti momenti di difficoltà che possono capitare?
”Dedico tutto il mio tempo alla pallacanestro ed é chiaro che quando ci sono degli aspetti negativi, questi vanno a influenzare il resto della giornata. Quando si perde una partita il giorno dopo non é mai facile, soprattutto dormire, comincio a ripensare a tutti gli errori fatti, il perché non si é riusciti a mettere in campo quello che si é fatto durante l’allenamento.” Dato che il basket ti condiziona tanto le giornate, non ti pesa quest’aspetto? ”Non può stancarmi se é una cosa che mi piace, quando ci sono delle giornate negative potrei scollegare un attimo e dedicarmi ad altro, ma é una cosa più forte di me. In futuro spero di poter insegnare ai ragazzi cose legate alla mia esperienza, qualcosa di più pratico oltre alle regole scritte.”
I tuoi amici condividono la stessa tua passione?
”I miei amici non seguivano per niente la pallacanestro e inizialmente era un vantaggio perché era un modo per staccare da quell’atmosfera, non si parlava mai del basket. Si stanno interessando sempre di più ora, mi vengono a vedere alla partita, anche se sono appassionati di calcio.”