L’ultimo doppio turno settimanale di Eurolega si apre con la certezza dell’esclusione delle squadre russe dalla competizione, come ulteriore conseguenza della situazione tragica in Ucraina; la classifica ne esce rivoluzionata, e la lotta playoff diventa più accesa che mai.
In testa il Barca continua implacabile la sua marcia, andando prima ad espugnare Berlino e poi tramortendo un malcapitato Fener al Palau, con un 88-67 che lascia poco margine di incertezza sull’andamento della partita.
Niente sembra in grado di fermare i catalani, autentico rullo compressore e talmente sicuri del fatto loro che si possono permettere di finire le partite con in campo un quintetto completamente composto da giocatori usciti dalla propria Cantera, talmente dominanti che coach Jasi non ha nemmeno per un attimo assunto i suoi atteggiamenti istrionici.
Settimana invece complicata per il Real, sconfitto due volte nel lontano Est, prima rimontato da un Efes gagliardo e volitivo e poi battuto in volata da un Maccabi in grande spolvero, dato che ha colto due vittorie prestigiose contro la Casa Blanca e contro Milano.
Il secondo posto dovrebbe essere comunque sicuro per i madridisti, nonostante le due sconfitte in extremis, che però ci hanno fatto vedere una squadra viva e che sembra aver superato il momento di scarsa brillantezza dell’ultimo mese: la squadra in ogni caso ha i mezzi per giocarsi tutte le sue chances ai playoff.
Per gli israeliani il miglior risultato della settimana è però un sesto posto in classifica francamente insperato ed altrettanto francamente figlio della forzata defezione delle russe, dato che in tutta la stagione il Maccabi ha fornito un rendimento altalenante e a volte anche prestazioni non all’altezza del suo blasone.
Chi ha vissuto una due giorni in altalena è principalmente Milano, che è passata da una prestazione veramente moscia a Tel Aviv, dove ha subito in toto la grinta e la determinazione del Maccabi ad una mezza impresa ad Istanbul, sponda Efes, andando a rimontare il meno 15 di un primo tempo in cui le percentuali turche erano incredibilmente alte con un secondo tempo di grande difesa e di grande solidità dei suoi veterani, decisivi a recuperare una partita che sembrava irrimediabilmente compromessa, al termine di una settimana pesante e piena di polemiche dopo anche un turno di campionato giocato senza mordente.
Del resto non ci stanchiamo mai di sottolineare che chi gioca in Eurolega affronta stagioni di 90 partite circa nelle quali è assolutamente normale avere alti e bassi, anche in base al tipo di preparazione fisica e alla programmazione.
Sicuramente se Milano è quella del secondo tempo di Istanbul non è più possibile avere dubbi sulla tenuta mentale della squadra, sulla sua capacità di resistere anche alle sollecitazioni peggiori e di poter giocare contro chiunque, e sottolineo chiunque: Milano è squadra costruita pensando solo al momento finale della stagione, ed è in grado di imporre una difesa di primissimo livello.
Lo stesso Efes, tra le maggiori beneficiate dall’esclusione delle russe è passato dalla gioia della rimonta col Real all’amara sensazione della sconfitta con Milano, dopo aver dilapidato un margine di 15 punti: ma la sensazione che la truppa di Ataman non sia più la macchina perfetta degli scorsi due tornei è sempre più forte, e del resto il cammino tormentato di questa stagione lo sta a dimostrare.
Con alterne fortune anche il tour de France dell’Olympiacos, che è passato sì con autorità in casa dell’Asvel, troppo ondivago per essere vero, ma che mercoledì ha subito un ventello tondo dal Monaco, che con un secondo quarto perfetto ha regolato la squadra del Pireo dando un ulteriore prova di maturità e di consistenza, bissando poi il successo contro un Baskonia che era comunque reduce da un buon successo contro il Fener.
Per i greci comunque rimane il terzo posto, proprio davanti a Milano, e la certezza comunque di rappresentare non più la classica mina vagante bensì una seria contender.
Invece da sottolineare la settimana di passione del Fener, ormai tormentato da infortuni a ripetizione e che non riesce a trovare modo di ottenere risultati decenti, all’altezza della sua caratura; e da rimarcarel’eccellente stagione del Monaco, che è stabilmente in zona playoff e che sotto la guida di Coach Sasha Obradovic sta disputando u Eurolega di debutto di alto profilo.
Strana la situazione del Bayern, che tra rinvii per covid e partite con le russe non disputate si trova comunque in zona playoff, nonostante la sconfitta in casa del derelitto Pana ed il fatto che il vero snodo della sua stagione sarà martedì a Milano, nel recupero della partita non giocata per covid.
Tristemente fanalini di coda rimangono Pana e Zalgiris, vittime della classica stagione di transizoine che si trasforma in un incubo; per loro non è possibile un posto playoff, mentre per le altre tutti i giochi restano aperti.