Primi giorni di lavoro a Tortona per il capo allenatore del Bertram Marco Ramondino, che ha voluto tracciare un bilancio iniziale della sua nuova esperienza, a cominciare dal momento in cui ha ricevuto la proposta dal Club, che ʺho preso con entusiasmo, con la speranza di potere aiutare questa società a coltivare la sua ambizione. Ho sempre rappresentato con grande orgoglio Casale negli ultimi quattro anni, ma lì il mio tempo era finito, quindi era giusto guardare avanti. Sicuramente la determinazione che mi è stata dimostrata a fatti e parole da Marco Picchi, Gianluca Petronio e dal Dottor Gavio è stata importante per la mia decisioneʺ .
Per la prima volta in carriera Ramondino ha deciso di accettare la proposta di un club a stagione iniziata, essendosi fermato in estate dopo le annate alla Junior. Nei mesi che ha trascorso lontano dal campo, l’allenatore ha ʺparlato con altri allenatori che avevano già vissuto l’esperienza di prendere una squadra “in corsa”, per rubare qualche segreto e le situazioni che si dovevano affrontare. Personalmente sto cercando di trasmettere alla squadra, con grande serenità e altrettanta determinazione, la consapevolezza delle potenzialità e del lavoro da fare affinché non rimangano solamente ipotetiche. Il nostro obiettivo deve essere fare risultato ogni settimanaʺ. Il periodo trascorso senza squadra è stato utile per il nuovo allenatore del Bertram, che ha potuto fare esperienze che non avrebbe potuto vivere se fosse stato impegnato come un club, come trascorrere ʺnove giorni a Istanbul per visitare la struttura del Fenerbahce, vedere lavorare la squadra e Obradovic. Ho poi visto gli allenamenti di Torino, Avellino e della Virtus Bologna; avevo inoltre in programma un viaggio in America ma quando è arrivata la chiamata di Tortona, e abbiamo convenuto di intraprendere questo percorso insieme, ho deciso di rimandare questa esperienzaʺ.
Dopo i primi giorni di lavoro e due partite – in casa con Scafati e a Trapani – Ramondino ha già le idee chiare su cosa sia necessario fare per crescere a livello di squadra, partendo dal ʺtrovare un linguaggio comune ed essere tutti sulla stessa lunghezza d’onda, perché abbiamo giocatori con delle storie importanti, ma molto diverse tra loro, alle spalle. Vogliamo essere una squadra e non dieci individualità distinte. Dal punto di vista difensivo abbiamo grossi margini di crescita, anche se a Trapani, pur commettendo errori, si sono visti grossi passi in avanti in questo senso: una difesa solida ci permette di innestare poi un gioco d’attacco che sia funzionale e, se non nell’immediato nel medio periodo, magari anche bello da vedereʺ.
La necessità, sottolineata dallo stesso Ramondino, di fare risultato ogni domenica è legata alla riforma del campionato di A2 rispetto alle passate stagioni, in quanto ʺle tre promozioni fanno gola e le cinque retrocessioni spaventano: credo che sia necessario fare tesoro di quanto il torneo ha detto in questi anni, cioè che le squadre che sapranno perseguire le proprie idee senza farsi prendere dal panico saranno quelle che otterranno i risultati che si erano prefissati all’inizio della stagioneʺ.
Nei giorni scorsi, quelli immediatamente successivi al suo arrivo a Tortona, Ramondino è stato anche nominato Assistente Allenatore della Nazionale Under 20 Maschile per l’annata corrente. Un riconoscimento che l’allenatore – da anni nel Settore Squadre Nazionali – ha voluto così commentare: ʺQuando arriva la chiamata della Nazionale rispondi presente senza pensare al ruolo. Io poi ho grandissimo piacere a lavorare con i giocatori e aiutarli nel loro percorso. Credo infatti che noi allenatori siamo uno strumento che deve fare raggiungere agli atleti il massimo potenziale, questa è la nostra vocazioneʺ.