A pochissime ore dall’inizio della stagione 2017/2018 del campionato di Serie A, coach Pino Sacripanti approfitta per fare il punto della situazione sulla sua squadra e sull’imminente stagione. Queste le sue parole ai microfoni dei giornalisti in sala stampa:
“Contenti di iniziare questa terza stagione ad Avellino. Malgrado gli anni che passano, c’è sempre grandissima emozione e soprattutto sento tanta responsabilità nei confronti di questa piazza, che ha alzato molto le aspettative nei confronti della squadra.
LE ASSENZE: Mi sento un po’ come chi va a scuola senza aver studiato o ripetuto tutte le pagine, nel senso che questa squadra ha sicuramente lavorato tantissimo: ho due assistenti che potrebbero tranquillamente fare i capo allenatori, almeno dal punto di vista tecnico-tattico, e che hanno lavorato in condizioni abbastanza difficili (in mia assenza non c’erano i due centri e non c’era neanche Ariel Filloy). Adesso sono arrivati i due lunghi e la situazione cambia parecchio, quindi diventa un po’ più difficile anche per me, poiché dovrò allenarmi a gestire ragazzi che non ho mai avuto in partita e spero di riuscire a fare meno errori possibili: cercheremo, con tutto lo staff tecnico, di preparare la partita nel migliore dei modi.
CONTRO REGGIO c’è tensione, è inutile negarlo. A inizio anno si vociferava che Reggio quest’anno fosse al di sotto dei suoi standard, ma poi sono arrivati molti innesti di qualità, come Wright, che noi stessi abbiamo provato ad inseguire, e Amedeo Della Valle, da cui abbiamo ricevuto un no prettamente dal punto di vista economico; lo stesso Leonardo Candi, che ho avuto la fortuna di allenare. È una sfida importante, che vorremmo vincere per poter lavorare in tranquillità la prossima settimana e perché ci aiuterebbe a continuare il nostro lavoro tattico.
LA SQUADRA DI QUEST’ANNO? Senza nulla togliere a quella dell’anno scorso, la prima squadra che ho avuto (quella di tre anni fa) era più equilibrata, con cui potevo variare di più. L’anno scorso invece le gerarchie erano più definite. Quella di quest’anno è una squadra meno atletica, meno fisica dal punto di vista degli esterni, inoltre manca la grandissima esperienza di Marques Green con la sua intelligenza cestistica e la grande forza mentale nel distribuire la squadra. L’idea che abbiamo, e lo stiamo dimostrando nonostante l’assenza dei lunghi, è di avere una distribuzione migliore e maggiore dei palloni, di evitare qualche forzatura di troppo e di cercare di far tirare sempre l’uomo libero.
I LUNGHI: Ci piacerebbe dire di poter riuscire a coprire i 40 minuti, ma qualche dubbio ce l’abbiamo: Fesenko è ancora molto indietro, nonostante il suo atteggiamento molto professionale e partecipativo in allenamento. Lo stesso Filloy, rispetto all’avventura europea, adesso è visibilmente più stanco.
LE AVVERSARIE: Milano ha preso giocatori di una qualità superiore rispetto al livello medio del campionato. Venezia anche ha avuto dei colpi di spessore, possiamo tranquillamente considerarla la seconda squadra meglio costruita, subito dietro Milano. Quest’anno la qualità dei giocatori che sono arrivati in Italia è sicuramente più elevata rispetto agli ultimi 5, 6 anni. A noi piacerebbe essere tra le prime quattro squadre, come abbiamo fatto in tutti questi anni e un gran significato lo avrà come riusciremo a metterci insieme: mai come quest’anno il gioco di squadra è fondamentale”.