Che gara 5 fra la Sidigas Avellino e la GrissinBon Reggio Emilia non sarebbe cominciata sotto i migliori auspici era cosa nota. Troppi, purtroppo, i fattori esterni al gioco che hanno distolto l’attenzione dalla partita e dallo spettacolo che questa serie, nel bene e nel male, sta regalando agli appassionati di basket.
Il pubblico di Reggio, infatti, non ha sprecato occasione per lanciare carta igienica, bottigliette d’acqua e palline di carta ogni volta che gli si è presentata l’occasione, per non parlare dei laser puntati dritti sui volti dei giocatori alle prese con i tiri liberi. Insomma, il regolare svolgimento del gioco è stato letteralmente impedito fin dai primissimi minuti di gioco e a niente sono servite le “minacce” del primo arbitro Taurino che addirittura in un’occasione ha fatto ripetere il tiro libero a Ragland, infastidito da uno dei laser della curva. A quanto pare, il fatto che stessero danneggiando finanche la propria squadra non sembrava essere un problema per i reggiani, preoccupati solo di deconcentrare gli avversari in tutti i modi possibili . È chiaro che se nel 2016 si debbano ancora sentire i telecronisti (Sky, ndr) spiegare ai microfoni i corretti atteggiamenti che il pubblico dovrebbe assumere mentre si sta godendo uno spettacolo (perché di questo si tratta) sportivo, qualcosa nella mentalità degli autori delle sopracitate gesta è andato storto.
Dal canto suo, la Scandone non è riuscita ad esprimere al meglio l’intensità agonistica trasmessa nella precedente gara casalinga, dove addirittura era riuscita a rifilare uno scarto di ben 43 punti agli uomini di coach Menetti. Si fa sentire in particolar modo il gioco sterile e privo di idee dei ragazzi in canotta bianco verde che spesso si affidano ad un semplice pick and roll centrale per andare a canestro con Buva e Cervi che non trovano mai il passaggio per il rollante interno, grazie si alle buone difese dei padroni di casa ma anche a scelte rivedibili nel playmaking di Green e Ragland che entra in partita negli ultimi 15 minuti di gioco. Su sponda Reggio Emilia ottima la prova di Polonara e Aradori che dopo aver toppato in gara 4 si sono prontamente ripresi con ottime prestazioni, così come De Nicolao che, se ha esordito con 2 falli nei primi 2 minuti di gioco, ha saputo ben recuperare negli ultimi 10 minuti mettendo a segno 6 punti fatali per Avellino, che alla fine esce sconfitta con il risultato di 82 a 72.
Vicinissimo insomma il traguardo per la Grissin Bon, che con un’ultima vittoria potrebbe aggiudicarsi la serie e raggiungere la seconda finale scudetto consecutiva in due anni. Le motivazioni dei reggiani sono tantissime, soprattutto se si pensa che lo scorso anno persero proprio in finale playoff in un’avvincente serie contro la Dinamo Sassari, allora sotto la guida di Meo Sacchetti.
Reggio Emilia – Avellino 82-72
(18-13, 39-38, 57-50).
Reggio Emilia: Aradori 16, Needham 9, Polonara 8, Lavrinovic 10, Della Valle 11, De Nicolao 8, Kaukenas 10, Silins 3, Gentile, Golubovic 7. N.e.:Parrillo. All.: Menetti.
IL MIGLIORE : Pietro Aradori con le sue giocate porta i parziali decisivi in casa Reggiana per la vittoria finale.
IL PEGGIORE : Silins commette qualche leggerezza di troppo in difesa commettendo falli sciocchi che lo tengono fuori dal ritmo partita.
Avellino: Ragland 23, Green 3, Veikalas 2, Leunen 4, Ongwae, Cervi 6, Severini 2, Nunnally 21, Pini 5, Buva 6. N.e.: Norcino e Parlato. All.: Sacripanti.
IL MIGLIORE : James Nunnally con le sue fiammate semina il panico al Pala Bigi, ma purtroppo la difesa avversaria lo spegne prontamente.
IL PEGGIORE : Marques Green perde 2 palloni nel momento clou del Match. Tira con un orribile 1/8 dal campo.