La 15″ di campionato conferma ancora una volta quanto di buono avevamo già detto sulla neopromossa Tortona. La banda ” Ramondino ” centra uno storico traguardo come le final eight di coppa Italia,il tutto a testimoniare tutto quello che di buono avevamo già ampiamente detto nei mesi scorsi.
Anche senza l’apporto di Daum ( solo 7 minuti in campo) Tortona fa pentole e coperchi…con un ritrovato Cain che sotto le plance e’ decisivo con 21 punti a referto coadiuvato dal duo Macura – Wright ( 14 punti per loro ).
Milano sembra avere la “sindrome”da Eurolega , e diversamente non potrebbe essere viste le tantissime energie che gli uomini di E.Messina prosciugano durante la settimana sui parquet di mezza Europa. Energie più mentali che fisiche che vanno gestite diversamente dallo scorso anno visto l’amaro epilogo della finale scudetto 2021. Questo lo staff meneghino sembra averlo capito dando minuti importanti in Lba e anche in Eurolega a giocatori che fino adesso avevano avuto pochissimo spazio ( non e’ un caso che Grant nei minuti che contavano era in campo anche contro il Barcellona nel 4” periodo).
Onore al merito ad una grande Pesaro che ha giocato comunque una gara al di sopra delle righe ,rivitalizzata da Banchi che ha enormi meriti nella risalita dei marchigiani verso posizioni di classifica più tranquille.
Il continuo movimento di uomini e palla conditi da una mezza ruota che spesso costringeva Milano a cambi sistematici testimonia come la Vuelle abbia preparato in maniera meticolosa la gara,il tutto eseguito con ottime letture in attacco trascinate da uno straordinario Tambone che ne mette 21 a referto.
La Virtus regola la pratica Treviso e dimostra di essere competitiva non solo per l’assenza dei vari infortunati cronici, ma soprattutto per la mancanza di un fuoriclasse insostituibile come Teodosic, il rammarico e’ cosa poteva diventare la squadra di Scariolo se non ci fossero stati una serie di infortuni gravissimi che comunque stanno condizionando la crescita delle V nere.
Uno strabiliante J. Parks con i suoi 40 punti non basta per tenere a galla una Gevi Napoli troppo a corrente alternata che permette spesso ad Aradori e compagni di giocare nelle loro “mattonelle” preferite.
Errore madornale da parte di un gruppo abituato a giocare una pallacanestro a ritmi alti ( un po’ il marchio di fabbrica di coach Sacripanti) e che invece gioca una gara a ritmi alterni. Napoli le cose migliori le fa vedere quando gioca senza un centro di ruolo ( con Lombardi o Zerini da 5) ad allargare molto il campo e favorire le uscite dai blocchi o i tagli e gli 1c.1 dei vari Parks, Mcduffie e Rich. Linch autore di 12 punti che lasciano il tempo che trovano…non ci sembra il giocatore adatto per giocare in questo sistema, e non è un caso quando Sacripanti lo lascia in panchina con Napoli che da – 22 risale addiritttura fino al – 5.
Venezia è un pò come le sue acque, alterna alta e bassa marea un pò come la continuità di gioco che De Raffaele quest’anno non ha mai trovato. La gara di Varese testimonia come la Reyer non sia in grado ancora di gestrire ritmi ed inerzia della gara, affondando contro i Lombardi in grande difficoltà sciupando un + 15 che poteva e doveva essere gestito diversamente. E’ evidente già da un po di anni che ai lagunari manca un giocatore dello spessore di M. Haynes spesso il guy to guy in grado di prendersi responsabilità a giochi rotti, il solo Tonut non puo’ bastare e anche per questo il club sta ritornando repentinamente sul mercato con Theodore e Morgan pronti in rampa di lancio.