È andata di scena in quest’ultimo weekend in quel di Milano la Macron Supercoppa 2016, antipasto della stagione 2016/2017 della Legabasket Serie A il cui via è fissato per il 2 ottobre. Tanti gli spunti di riflessione derivanti da una competizione che ha visto come prevedibile regina incontrastata l’ EA7 Emporio Armani Milano, che ha eluso senza troppi patemi la resistenza delle altre squadre partecipanti tra cui la Sidigas Scandone Avellino.
Proprio gli irpini sono stati protagonisti di un match al cardiopalma in semifinale che li ha visti vincere sul fil di sirena contro la Grissin Bon Reggio Emilia grazie a un’incredibile tripla di Joe ragland, ma nulla hanno potuto in finale contro lo strapotere fisico e tecnico dell’Olimpia.
Gli uomini di coach Sacripanti hanno mostrato ottime basi da cui ripartire il 2 ottobre contro l’Auxilium Cus Torino. L’esperienza dei giocatori chiave dello scorso anno si è fatta già sentire nella 2 giorni di Milano con Leunen, Green e Ragland che a turno hanno tenuto a galla la Sidigas in momenti difficili. Ottimo anche l’impatto dei tre rookie Adonis Thomas, Levi Randolph e Retin Obasohan: Randolph sembra aver superato la prima fase di timidezza realizzando giocate importanti fondamentali per tenere testa a Reggio Emilia prima e Milano poi, garantendo alla Sidigas forza fisica nel settore degli esterni per andare al ferro, cosa che è principalmente mancata lo scorso anno agli irpini. Stesso discorso anche per Thomas, che ha già dimostrato il suo enorme potenziale potendo giocare da 4 tattico, e Obasohan che, nonostante la sua giovane età, ha dimostrato di poter essere un ottimo giocatore di transizione oltre ad avere un primo passo micidiale.
Ovviamente, vi sono molti aspetti da migliorare per poter competere agli stessi livelli della scorsa stagione: su tutti, il rendimento dei lunghi e la gestione dei possessi e delle scelte dei più giovani. Opaca, infatti, è stata la prestazione dei big man in maglia Sidigas: Marco Cusin non è riuscito ancora a garantire la sua solita solidità difensiva e la sua efficacia nel giocare il pick & roll, che potrebbe essere la chiave di volta della stagione bianco verde, così come Kyrilo Fesenko, complice anche l’infortunio alla caviglia rimediato nel riscaldamento pre-partita della semifinale, non è riuscito a far valere i suoi chili e i suoi centimetri sotto le plance, risultando ulteriormente deleterio nella fase difensiva e a rimbalzo. Per quanto riguardo la gestione dei possessi, in molte occasioni si è palesata l’inesperienza dei rookie e un po’ di incoscienza giovanile che hanno portato ad affrettare dei tiri quando bisognava abbassare il ritmo partita e ad esitare su tiri aperti da prendere.
La stagione della Sidigas si preannuncia lunga e molto dura, vi sono molte aspettative ma anche molta fiducia in una squadra le cui sorti dipenderanno per gran parte dal rendimento difensivo dei lunghi (Leunen e Cusin su tutti) e dall’esperienza di Joe Ragland e Marques Green nel dettare il ritmo e la gestione dei possessi in un roster molto giovane nel settore degli esterni.