Gara fascinosa quella che si gioca al PalaRadi di Cremona dove i sorprendenti uomini di coach Pancotto, ex spesso rimpianto dal pubblico di Avellino, propongono un test di maturità alla Sidigas Avellino di coach Sacripanti: 7 vittorie di fila per la Vanoli ( e da ciò squadra in “ maxi ” fiducia ), una catena play – pivot italiana ( Vitali – Cusin ) di tutto rispetto e difficile da leggere, un quintetto solido e talentuoso, il miglior sesto uomo del campionato ( T. McGee ), tutto ciò rende la partita difficile, interessante ma anche giocabile per un Avellino che sembra crescere nel corpo e nella mente venendo, essa, da una buona striscia di due vittorie targate Varese in trasferta e Torino a domicilio.
Allo start Cremona propone in quintetto Southerland, Vitali, Cusin, Washington, Turner a cui si contrappone Avellino con Green, Acker, Leunen, Cervi, Nunnaly. Il primo quarto si chiude sul 15 – 16 per la Sidigas Avellino che gioca bene sia a livello tattico che fisico, ribattendo colpo su colpo, onesto e non, la voglia di Cremona di mettere in soggezione la squadra biancoverde. Nel periodo buona la difesa, aggressiva e dinamica ( con Buva che spesso ottimizza il suo lavoro nelle due aree ), che tiene a zero i rimbalzi offensivi di Cremona ed attacco che procura più tiri della Vanoli ma, anche grazie ad un approccio negativo al tiro di Nunnaly ( zero punti su 3 tentativi nel quarto ), la percentuale si ferma al 37% contro il 50% di Cremona ed un 2 su 8 da tre.
Secondo quarto che rispecchia il primo circa aggressività e qualità: la difesa di Avellino continua a reggere l’urto con Leunen e Pini che bene surrogano i lunghi quando essi rifiatano, ma è davanti che si palesa qualche difficoltà di troppo con Ragland che troppo fa da sé, non molto appoggiandosi ai lunghi “ caldi ”, e Nunnaly in chiaroscuro laddove nei suoi 9´ 30″ di partita realizza “ solo ” 5 punti. Il quarto termina 30 – 32 a dimostrazione di quanto l’intero primo tempo sia stato equilibrato e combattuto, e soprattutto a punteggio basso prerogativa, questa, della squadra di Cesare Pancotto.
Il terzo quarto si apre con due triple divise tra le due squadre, ma la qualità di gioco si abbassa un po’ in virtù di tante palle perse e tiri forzati; sale sugli scudi l’ex Avellino Biligha che realizza 6 punti nel quarto e tiene Cremona in linea di galleggiamento, Cremona che ora soffre un Green formato sanguisuga sul play avversario che gioca e fa giocar male i suoi.
Lo score di 43 – 47 vede l’alba dell’ultimo quarto e partita che ancora continua ad esser giocata a punteggio basso e soprattutto sui nervi. La prima tripla italiana di Ragland dà il +7 ( 43 – 50 ) alla Sidigas ad 8’ dal termine, ma da qui in avanti ad Avellino si spegne la luce e di riflesso la Vanoli inesorabilmente cresce: dopo una brutta scelta al tiro di Ragland una tripla di Vitali porta al 51 – 50, ed inerzia che trova la sua direttrice ultima. Il calore del pubblico che rende il palazzetto una bolgia, la rinnovata fiducia degli uomini di coach Pancotto, la stanchezza fisica e mentale della Sidigas portano le giocate di Washington e Cusin sul parziale del quarto di 21 – 11 ed al risultato finale di 64 – 58.
Si era pensato all’inizio partita difficile ma giocabile, e così è stato, ma sono mancati gli ultimi minuti: “ un grano di sale ha rovinato una buona minestra ”.
Vanoli Cremona – Sidigas Avellino 64-58
Parziali: 15-16, 15-16, 13-15, 21-11
CREMONA : Southerland 7, Vitali 10, Mian, Gaspardo 2, Cusin 13, Cazzolato ne, Washington 6, Biligha 6, McGee 12, Turner 8. Tiri da 2 : 18/38 Tiri da 3 : 6/24 Tiri Liberi: 10/12 Rimbalzi : 39 (30 d, 9 o)
IL MIGLIORE : Marco Cusin vince a mani basse la lotta sotto le plance contro il connazionale Cervi che nulla può contro lo strapotere fisico del lungo cremonese.
IL PEGGIORE : James Southerland sembra esser lontano dalle sue migliori serate, difatti spara con un 1/6 da tre.
AVELLINO : Norcino ne, Ragland 3, Green 3, Veikalas 5, Acker 7, Leunen 9, Cervi 4, Severini ne, Nunnally 14, Pini, Buva 13, Parlato ne. Tiri da 2 : 11/37 Tiri da 3 : 11/29 Tiri Liberi: 3/5 Rimbalzi : 43 (30 d, 13 o)
IL MIGLIORE : Marteen Leunen garantisce in entrambi i lati del campo cose preziose alla squadra, ma non basta per agguantare la vittoria finale.
IL PEGGIORE : Joe Ragland è ancora molto lontano dalla sua forma migliore, difatti conclude con 1/7 dal campo e poca difesa.