Brescia fa sue le final eight di Coppa Italia centrando un traguardo in cui pochi credevano, la banda di coach Magro porta nella bacheca della Leonessa il primo storico trofeo della storia della Pallacanestro Bresciana. Adesso è facile dare meriti ai vari protagonisti (uno su tutti A. Della Valle) giocatore che si è messo letteralmente la squadra sulle spalle portandola a qualcosa di magico. Se tutto questo è stato possibile e anche per la grande lungimiranza di una società che ha lasciato lavorare coach e giocatori in assoluta tranquillità e serenità nonostante 6 sconfitte consecutive in campionato che hanno portato la squadra a ridosso della zona retrocessione. Forse è proprio qui la bravura di una dirigenza che ha saputo aspettare e credere nel lavoro di un gruppo di persone che lo scorso anno hanno fatto qualcosa di davvero unico sopratutto in regolar season. In un altra società le 6 sconfitte consecutive sicuramente avrebbero portato ad un esonero dell’allenatore, e con molta probabilità avrebbe tolto ai tifosi biancoblu di vivere questo sogno che ancora oggi diciamolo pure…ha dell’incredibile.
Veniamo alle superpotenze del nostro campionato, le due super favorite alla vittoria finale del trofeo nazionale.
Milano dopo l’arrivo di Napier ha rimesso la ” chiesa al centro del villaggio ” con un play che gestisce ritmi e timing dell’attacco dell’EA7, ma la partita contro la Germani ha evidenziato ancora una volta la mancanza d’identità di una Milano che sopratutto a livello di approccio alle gare è solo la lontana parente di quella vista negli ultimi due anni.
Bologna come ha evidenziato S. Scariolo nell’intervista del dopo gara forse credeva di avere già in tasca un trofeo che da tanti anni manca nella bacheca delle V nere. Non è un caso che i suoi ” colpi migliori ” la Virtus li abbia sparati contro Tortona, formazione quella Piemontese tanto temuta visto le brutte sconfitte rimediate lo scorso anno proprio tra campionato e final eight di Coppa Italia,anche se ad onor del vero nessuna si aspettava ( sottoscritto compreso ) una Germani capace di giocare anche la terza gara in quattro giorni su livelli di altissima qualità e intensità.
Tortona non partiva con i favori del pronostico ma sicuramente con l’imperativo categorico di fare bene…( cosa comunque difficile dopo la finale raggiunta lo scorso anno ) , la squadra di coach Ramondino rappresenta ormai la terza forza del campionato, squadra organizzata che ha saputo alzare l’asticella con arrivi importanti come quelli di S. Chrinston , Radosevic e del collante Harper. Arrivi che hanno innalzato la qualità del roster ma che forse hanno fatto perdere qualcosina in fluidità di gioco ai leoni, quella fluidità che lo scorso anno era un vero e proprio orologio svizzero….
Anche la partenza di Mascolo nello spot di play si sta facendo sentire e non poco…Candi e Tavernelli onestamente non sono in grado di dare minuti importanti con qualità e leadership, tutte ingredienti che l’ex play campano riusciva a dare lo scorso anno. Tutte difficoltà palesate nella gara contro Bologna, che sarà anche una squadra di Eurolega, ma se si vuole diventare ” Grandi ” è ovvio che la profondità e la qualità del roster giocano un ruolo importantissimo passaggio con cui Tortona in futuro dovrà fare i conti se vuole entrare nell’elite del basket italiano