E’ difficile, scrivere di basket quando nel cuore dell’Europa c’è una guerra.
Quando le vittorie costano vite umane, e ad essere sconfitti sono prima di tutto ragione e umanità.
Però ci proviamo, e partiamo dicendo che Eurolega ha sospeso in prima battuta le tre gare in cui erano coinvolte squadre russe.
Baskonia-Unics Kazan, Zenit-Barcellona e Bayern-CSKA sono le partite in questione annullate causa guerra…
Va detto che i catalani hanno rinunciato a partire già in aeroporto, mentre le altre due gare sono state fermate in largo anticipo.
Oggi il Board di Eurolega ha deciso che fino a nuove evoluzioni della situazione le partite interne delle squadre russe si giocheranno in campo neutro.
Fuori dai confini nazionali della Russia, la decisione più saggia in questo delicato momento
Nella stessa riunione lo Zalgiris ha annunciato che comunque non giocherà le sue due restanti partite contro squadre russe, assumendosene ogni conseguenza.
Ad oggi non è possibile conoscere il tipo esatto di sanzioni, ma è probabile che ci possano essere ripercussioni pesanti sull’attività ad alto livello di queste squadre.
In un atmosfera cupa si sono giocate le restanti sei gare di questo turno 27, e qualche risultato sorprendente c’è anche stato.
Iniziando dal tracollo del Real Madrid sconfitto dall Zalgiris a Kaunas col punteggio di 68-47.
Un Real che dopo due mesi di assoluto dominio sta conoscendo una flessione che al momento sembra davvero importante, e che ha avuto nella sconfitta nel Clasico il suo momento più difficile.
A proposito di momenti negativi, non accenna a finire la caduta libera dell’Asvel, che viene sconfitto in casa dall’Alba Berlino per 82 a 80.
Per il team dei fratelli Parker questa Eurolega sta diventando un vero e proprio tormento.
Perchè dopo una partenza positiva l’infortunio di Okobo ha drasticamente cambiato le prospettive della squadra, rendendo la corsa playoff ormai un utopia.
E in questo derby di Francia a sorridere è il Monaco, che nel recupero di martedì ha battuto l’Unics con una tripla allo scadere di Mike James.
Dopo aver prima dominato e poi lasciato rimontare i russi, che comunque non sono più la squadra corsara di metà stagione.
Stasera il Roca Team ha battuto agevolmente il Fener, arrivando a gestire un vantaggio anche di 28 punti e tenendo sempre i turchi fuori dalla partita, con il solito James e Motiejunas sugli scudi.
Per i monegaschi la parola playoff adesso è un fatto concreto, e lo è per la solidità della squadra e la costanza delle prestazioni.
Per il team di Djordjevic pesano le tante assenze ed anche un momento di minor brillantezza fisica.
E restando ad Istanbul, sponda europea del Bosforo ad esultare con l’Efes che ritorna rullo compressore e regola il Maccabi per 109 a 77.
Va detto che in casa degli israeliani è andato in scena una specie di psicodramma collettivo dopo la sconfitta in Coppa d’Israele nel derby con l’Hapoel.
Il licenziamento del Coach Sfairopoulos dopo un tentativo di invasione dello spogliatoio da parte di alcuni tifosi dice già tutto….
Purtroppo anche nel basket stanno entrando alcuni comportamenti mutuati dal tifo più becero , di solito mutuati dal calcio, e di cui si farebbe volentieri a meno.
Ultimo confronto stracittadino, quello di Atene, ma qui entrambe le squadre sorridono.
Finalmente lo può fare il Pana, che batte 79 a 73 una sempre volitiva e positiva Stella Rossa, che sta raccogliendo molto meno di quanto semina.
Il team di Belgrado però si può consolare con la vittoria in Coppa di Serbia, battendo in finale il Partizan di Obradovic con tanto di applauso ironico al coach sconfitto.
Vince anche l’Olympiacos, 67 a 58 su Milano, con un ultimo quarto da 25 punti.
L’AX Armani resta inchiodata nel quarto finale da un attacco del tutto evanescente.
Una gara condotta per tre quarti ma dandoci la netta sensazione che al momento topico la benzina fosse proprio finita.
Va sottolineato il positivo rientro di Mitoglou, subito incisivo e ben inserito nel gioco, come se non ci fosse stato il lungo stop.
Milano è squadra che può andare fino in fondo, e questo lo ha già dimostrato ampiamente.
La solidità e la profondità di roster non ha nulla da invidiare ad altre squadre che possono disporre di una minore varietà di soluzioni tecniche e tattiche.
Speriamo che si ponga quanto prima fine alla follia della guerra, che si ritorni a parlare tra persone e nazioni.
Che non ci sia nessuno che debba passare altre notti in un rifugio aereo, o fuggire da casa.
Vogliamo parlare di basket, di vita, non di orrore e morte.