La 17^ giornata di Legabasket ci toglie molti dubbi su alcuni episodi che hanno caratterizzato l’ultima giornata. In primis la sconfitta a sorpresa tra le mura amiche di una AX Exchange Milano arrivata alla gara davvero scarica, non solo fisicamente ma anche mentalmente. I doppi impegni di Eurolega questa volta hanno portato un conto salato da pagare con Trieste che addirittura si permette di metterne 100 a referto contro la squadra attualmente 3^ in classifica nel più prestigioso torneo Continentale; mentre l’Umana Reyer Venezia come avevamo già annunciato la scorsa settimana è tornata protagonista soprattutto con la testa prima che con le gambe.
ARMANI EXCHANGE – ALLIANZ PALLACANESTRO TRIESTE 81 – 100
Prima o poi questo era uno scotto che gli uomini di Ettore Messina dovevano pagare; forse non in questi termini (sicuramente il punteggio finale visti i punti subiti e lo scarto non sarà piaciuto a tutto l’ambiente meneghino) un flop come abbiamo scritto nel nostro titolo, che neanche il più pessimista dei tifosi Olimpia poteva immaginare. Le scorie soprattutto a livello di energie mentali si sono fatte sentire con una Milano davvero brutta per essere vera; ritmi bassi pochissima intensità e fisicità. E anche in attacco le cose non sono andate per il verso giusto con i ‘Giuliani’ che spesso hanno bloccato la circolazione di palla avversaria tenendo spesso la sfera su un lato; tutti fattori negativi che raramente abbiamo visto quest’anno nelle gare delle scarpette rosse. Trieste porta a casa un’altra grande vittoria dopo quella di Bologna sponda Fortitudo, mettendo in mostra un Grazulius sempre di più in crescita, come è in crescita tutto il gruppo allenato da coach Eugenio Dalmasson dopo la sosta forzata per i vari casi di Covid 19 che avevano bloccato Trieste per circa 40 giorni senza giocare neanche una gara ufficiale.
CARPEGNA PROSCIUTTO PESARO – UMANA REYER VENEZIA 65 – 78
L’ Umana Reyer Venezia c’è, e come abbiamo già accennato in apertura del nostro articolo, dimostra di esserci in particolare prima con la testa che con le gambe. Anche la settimana scorsa avevamo sottolineato come i lagunari siano tornati ad essere competitivi dopo aver recuperato molti elementi causa infortuni e pandemia. Anche ieri contro Pesaro (che a nostro avviso gioca la pallacanestro più piacevole dell’intero campionato) i ragazzi di coach Walter De Raffaele non hanno mollato un centimetro; una Reyer Venezia che è rimasta sempre in partita grazie proprio ad una durezza mentale che da tempo non si vedeva negli ‘oro-granata’. Un immenso Austin Daye trascina i suoi dal -10 del 4° tempo creando gioco e punti a tabellone, su ogni zona del campo; il resto lo fanno una difesa che cambia sistematicamente su tutti i blocchi, che ferma spesso la fluidità e la continuità dell’attacco di coach Jasmin Repesa incapace di avere le giuste letture come in altre occasioni. Una vittoria che conferma ancora una volta come la tempra e la solidità, caratteristiche che sembravano smarrite dopo i primi di campionato, sono “tornate” a manifestarsi.
VANOLI CREMONA – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 75 – 88
La Segafredo Virtus Bologna continua la sua cavalcata lontana dalle mura amiche centrando l’ennesima vittoria in trasferta dopo la brutta sconfitta interna di domenica scorsa contro la Germani Brescia. Gli uomini di Aleksandar Diordjevic giocano i primi due quarti in sordina per poi alzare il “volume della radio” dal punto di vista difensivo; una difesa molto più attenta sul pick and roll Poeta – Lee, molto più fisica con molti body-check e una pressione sulla palla che nei momenti chiave della gara ha tolto certezze e riferimenti ad una Vanoli che in difesa nulla può sulle magie di Teodosic e la solidità di un Hunter sopra le righe. Una Virtus ‘camaleontica’ che nel 2° quarto ha provato un assetto con 4 esterni ( Markovic, Adams, Teodosic, Weems ) e Hunter come lungo, una soluzione che in futuro potrebbe ritornare utile alle V Nere.
DOLOMITI ENERGIA TRENTO – FORTITUDO LAVORO PIU’ BOLOGNA 64 – 78
La Fortitudo Bologna subisce la Dolomiti Energia Trento per 2 quarti, poi come per incanto con l’infortunio di Aradori trova un assetto e un equilibrio che è stata la base da cui ripartire dopo il cambio di panchina, che spezzano in due la gara. Saunders quando attacca in movimento diventa davvero devastante; l’ex Vanoli Cremona sembra essere ritornato il giocatore di due anni quando con la casacca gialloblù fu capace addirittura di conquistare una storica Coppa Italia. Cusin e un ottima difesa abbinata a conclusioni sempre equilibrate, non hanno permesso di correre e giocare transizioni primarie ad una Trento che al momento è sorretta solo dal solito trio Browne, Williams, e May con un supporting cast che fa davvero fatica in questo momento della stagione. Un vero peccato che sta lentamente vanificando quanto di buono gli uomini di coach Nicola Brienza avevano costruito fino ad un mese fa, intanto le sconfitte consecutive salgono a 6 e sono davvero tante. E nelle ultime ore proprio il coach della Dolomiti Energia Trento è stato esonerato. Il posto di coach Brienza sarà occupato dall’assistant coach Emanuele Molin. Molin torna ad essere head coach dopo l’esperienza sulla panchina della Pasta Reggia Caserta, sempre in Serie A1.
HAPPY CASA BRINDISI – UNA HOTELS REGGIO EMILIA 79 – 70
Brindisi raccoglie il massimo in un momento di forma certamente non esaltante a cui si aggiunge la grande assenza di Harrison. La banda di coach Frank Vitucci dimostra carattere vincendo una gara non facile contro una UNAHOTEL Reggio Emilia che nonostante i nuovi arrivi fa fatica a sviluppare una fluidità di manovra, che la colloca come ultima in Classifica in quanto a fatturato dei punti segnati. L’ Happy Casa Brindisi si consolida al 2° posto, ma le attenzioni di tutti vicino all’ambiente brindisino sono per Harrison sperando di poterlo rivedere in campo per le Final Eight di Coppa Italia, anche se al momento le speranze sembrano davvero ridotte al lumicino.
ACQUA S. BERNARDO CANTU’ – OPEN JOB METIS VARESE 97 – 82
Il derby che prima valeva spesso per il primato in Campionato è oggi solo uno scontro salvezza con Cantù e Varese rispettivamente sul fondo della Classifica. I brianzoli dopo l’esonero di coach Cesare Pancotto e l’arrivo di coach Piero Bucchi sembrano molto più motivati in una gara ad alto punteggio, più per le difese allegre che per l’alto numero dei possessi; entrambe le formazioni patiscono molto sui giochi a due collassando spesso il pitturato ed esponendosi così a tiri aperti dal perimetro. Le migliori percentuali dei Canturini e i cattivi rientri nelle transizioni difensive Varesine, permettono ai padroni di casa di portare a casa una gara che è ossigeno puro per la Classifica dopo una settimana davvero difficile.