Anche la 15^ giornata di Legabasket ha lanciato messaggi chiari su un campionato dominato in lungo e in largo dalla schiaccia sassi AX Armani Olimpia Milano, con gli uomini di Ettore Messina già in fuga (e questo di sicuro non fa notizia). Al giro di boa andiamo ad approfondire le prime 5 posizioni della classifica e tutte le potenziali avversarie di Milano che di certo non brillano per continuità di rendimento; un brutto segnale per le varie Brindisi, Bologna (sponda Virtus), Sassari e Venezia, tutte papabili pretendenti al titolo (discorso a parte per i Pugliesi che sono partiti con ben altri obiettivi). Un gruppone dove al momento nessuno riesce ad emergere come credibile antagonista numero 1 allo strapotere meneghino.
Milano conferma tutto il suo ottimo momento di forma strapazzando Reggio Emilia con il punteggio di 102 a 73. Tutto nella norma per i lombardi che dimostrano di non avere nessun calo di tensione nonostante i doppi turni massacranti di Eurolega; un ulteriore tassello nella crescita soprattutto mentale che Ettore Messina sta cercando d’inculcare nei suoi uomini.
Anche la Virtus Bologna (91a 82 su Cantù) che ha il roster più attrezzato per mettere la testa fuori dal gruppo, fa fatica a trovare una certa continuità di rendimento. Ieri nella vittoria in terra Brianzola i Felsinei non hanno mai dato la sensazione di poter gestire ritmo gara e punteggio; la difesa a sprazzi e i cali di tensione rappresentano un gap ancora ampio nei confronti di una Milano che sotto questo punto di vista è nettamente avanti (gli arrivi di Hines e Datome hanno portato dividendi importanti in termini di etica del lavoro e mentalità vincente). Interessante invece è la gestione di Diordjevic su Belinelli e Teodosic, entrambi uscendo dalla panchina diventano un valore aggiunto che nessuno può permettersi; un’addizione importante nel futuro delle “V nere” che passa dalla crescita dei vari Adams, Abass e Alibegovic. Una strategia per portare gli ex Spurs e Clipppers al massimo della condizione in post season con un minutaggio non superiore ai 20 \ 25 minuti per gara. Un asso nella manica che il coach serbo potrebbe giocarsi per alzare ancora di più la qualità del suo gioco nelle partite che contano.
La Dinamo Sassari si sbarazza di una brutta Pesaro (99 a 74) e si consolida al terzo posto nella Classifica generale confermando ancora di più il ruolo di mina vagante. Anche ieri la banda Pozzecco ha toccato praticamente i 100 punti, ma il vero salto di qualità serve sulla metà campo difensiva per poi sprigionare quella transizione che sta diventando la prima arma nell’arsenale Sardo; l’aggiunta di Happ poi, va a riempire quella casella lasciata libera nello spot di 4 dal partente J. Tilmann, un’ addizione quella dell’ex Fortitudo di qualità ma che di certo non aiuta la Dinamo sotto l’aspetto difensivo che sotto le plance ha bisogno di ben altro.
Venezia vince una gara al PalaPentassuglia (89 a 77) su un’ Happy Casa Brindisi ai minimi termini. Abbiamo accennato la scorsa settimana come gli uomini di coach De Raffaele stanno tornando tra i “ranghi” sempre per usare un termine ciclistico; gli effettivi del roster oro granata sono tornati al 100% a disposizione del coach Livornese e non è un caso che la Reyer vinca due partite con scarti in doppia cifra e senza mai veramente soffrire. L’addizione in corsa di W. Clark è un valore aggiunto importante, l’ex Cantù’ può sdoppiarsi in due ruoli (play\guardia) creando gioco e all’occorrenza mettersi in “proprio” come ieri, quando ha fatto letteralmente a fette la difesa Brindisina; un’ aggiunta importante che Venezia aveva perso con la partenza di M. Haynes. Brindisi merita tutto il nostro rispetto per un campionato al di sopra di ogni più rosea previsione, ma i ragazzi di Vitucci (uno dei migliori coach sulla piazza) cominciano a pagare dazio in termini d’intensità e capacità di tenere determinati ritmi per tutta la gara, non a caso nelle ultime quattro gare sono arrivate tre sconfitte che bruciano più per il modo come sono arrivate che per il punteggio finale in se. Un campanello d’allarme per i pugliesi che devono cominciare a guardarsi alle spalle.