Siamo solo alla 7″ giornata di Campionato e già cominciano a delinearsi e consolidarsi alcune realtà che ad inizio Torneo di certo non godevano di molta credibilità da parte degli addetti ai lavori. E’ il caso dell’ Happy Casa Brindisi che ogni anno sa sempre mutare e rinnovare il suo roster mantenendo intatta la sua competitività in un campionato comunque difficile come quello della LBA. Ma andiamo con ordine a raccontare una giornata di campionato che ha confermato ancora il brutto momento di Basket City, mentre invece Milano vola via inanellando la sua 7^ vittoria in altrettanti incontri.
Virtus Segafredo Bologna – Happy Casa Brindisi 88 – 98
Sembrava finito il periodo di “convalescenza” di una Virtus Bologna che con la vittoria di Venezia sembrava aver svoltato definitivamente. Invece i problemi continuano soprattutto nel reparto esterni dove la poco pressione e propensione a difendere dei vari Weems, Adams, Teodosic e lo stesso Markovic (assente nella gara contro i pugliesi) è spesso una coperta corta. Sui vari giochi a due e sulle penetrazioni la difesa di coach Djordjevic è quasi sempre in affanno, con gli avversari che spesso generano vantaggi spazio tempo che poi si tramutano in tiri aperti dall’arco, con il solo Pajola che al momento e’ l’unico in grado di tenere botta sulla metà campo difensiva. Brindisi dal canto suo ha giocato una pallacanestro semplice, lineare con molti tiri presi nei primi secondi dell’azione quando le V nere collassavano molto il pitturato, con un Thompson devastante come non si era mai visto prima. Coach Frank Vitucci ha avuto molto anche dalla panchina con Zanelli e Gaspardo e l’onnipresente Krubally , arma tattica importante a cui si è affidato il coach brindisino adattandolo ad un centro come Gamble che è stato letteralmente cancellato dal campo.
Dolomiti Energia Trento – Banco di Sardegna Sassari 92 – 78
La Dinamo Sassari paga le assenze dei vari Kruslin, Pusica, e Traier a cui si aggiunge anche la stanchezza fisica e mentale dopo la superba vittoria di Champions League contro Tenerife una delle papabili alla vittoria finale. Coach Nicola Brienza prepara bene la gara negando spesso la posizione in post basso dei vari Bilan, Burnell e Tillmann, e lavorando bene anche sulle linee di passaggio con palle recuperate che spesso hanno permesso ai bianconeri di andare in campo aperto. Troppa la differenza in campo in termini d’intensità e fisicità, con i sardi che hanno avuto le rotazioni ridotte all’osso e con Trento addirittura capace di mettere 5 uomini in doppia cifra.
Fortitudo Lavoro piu’ Bologna – De Longhi Treviso 87 – 98
Avevamo già fatto notare come il roster della “Effe scudata” specialmente sotto le plance mancasse di peso e solidità, caratteristiche che ottimi elementi come Happ e Tote’ purtroppo non posseggono. L’aggiunta di Marco Cusin può portare un supporto nelle rotazioni e aggiungere sotto i tabelloni un minimo d’intimidazione, ma di sicuro non sposta gli equilibri in una squadra che adesso con l’aggiunta di Sanders sarà ancora più difficile da trovare, vista la già difficile coesistenza dei vari Aradori e Banks. Ma nella sconfitta contro un ottima Treviso sono altri i fattori che devono preoccupare e non poco coach Meo Sacchetti. La poca cattiveria agonistica, la voglia di non mollare e lo scoramento con una difesa ai limiti della decenza; tutti elementi questi che vanno al di là dei discorsi tecno-tattici, un linguaggio del corpo che al momento sicuramente non è quello giusto, relegando la Fortitudo Bologna come fanalino di coda del nostro Campionato.
Virtus Roma – Umana Reyer Venezia 71 – 89
Venezia risorge dopo la brutta scoppola subita domenica scorsa al Taliercio contro la Virtus Bologna. Il compito dei ragazzi di coach Walter De Raffaele è sicuramente facilitato da una Roma con oggettive lacune e di un roster poco qualitativo. Coach Piero Bucchi di certo non può sempre fare miracoli alla già nota assenza causa infortunio di Evans, alla quale si è aggiunto anche il forfait di Robinson, davvero troppo per poter poi competere con una Reyer Venezia nettamente più qualitativa. La gara è stata subito indirizzata sui giusti binari, col passare dei minuti si è evidenziata la troppa differenza in campo, con la partita che nei due quarti conclusivi aveva già poc’altro da dire.
Olimpia Milano – Germani Basket Brescia 87 – 56
Onestamente senza mancare di rispetto alle altre formazioni ma facciamo fatica nel commentare le gare di un’ AX Armani Milano che in questo momento stà giocando un Campionato totalmente a parte. Gli uomini di coach Ettore Messina sono di un altro pianeta. La gara contro la Germani Brescia si chiude già dopo un primo periodo dove i ‘meneghini’ scappano via sul punteggio di 23 a 9; dopo, è poco più di un allenamento per una Milano che anche in Eurolega dimostra di essere super competitiva, nonostante le pesanti assenze di Delanay, Punter e Moraschini è andata vicinissima nel battere un’ ottima squadra come Valencia che tra le mura amiche è un brutto cliente per tutti. Per la Germani Brescia è notte fonda; ma con la riconferma totale da parte della Dirigenza per coach Vincenzo Esposito, diciamo che questa non era sicuramente la partita da vincere; ma che già da domenica prossima i giocatori della Germani possono (e devono!) rifare gruppo per lasciare quanto prima le zone basse e pericolose della Classifica.
Carpegna Prosciutto Pesaro – OpenJob Metis Varese 85 – 78
Pesaro si dimostra squadra nel vero senso del termine, anche senza Caine, uno dei migliori centri del Campionato. Sa soffrire e sopperire alla grande all’assenza del proprio pivot titolare, con un Carlos Delfino che sembra letteralmente ringiovanito. L’Openjobmetis Varese parte bene come in altre occasioni, ma anche questa volta deve soccombere; la squadra di coach Massimiliano Bulleri dopo la debacle di domenica scorsa contro il Banco di Sardegna Sassari, gioca con un atteggiamento e un linguaggio del corpo ben diverso che fa ben sperare tutto l’ambiente varesino. Ma al momento non basta, troppo perimetrale il gioco espresso dei biancorossi (con totale assenza di giocatori in grado di giocare in post basso) che poggia tutto nelle mani di un Luis Scola che a 40 anni suonati non può certo reggere da solo baracca e burattini. Varese deve bilanciare meglio un gioco che al momento la vede come la 2^ squadra per numeri di tentativi dall’arco dei tre punti; un sistema a nostro avviso molto monotematico e con risultati alterni che hanno portato la compagine lombarda a subire la 5^ sconfitta consecutiva.