La 6^ giornata di LBA ci dice che la “convalescenza” della Segafredo Virtus Bologna e’ finita terminata. Dopo un brutto primo tempo le “V Nere” ‘svoltano’ con gli uomini piu’ affidabili, ossia quelli che l’anno scorso tante soddisfazioni avevano dato a coach Djordjevic. Nella ripresa i nuovi arrivi Adams, Abass e Alibegovic non vedono piu’ il campo, Pajola e Tessitori, sono un valore aggiunto con pressione sulla palla, recuperi e tanto lavoro sporco che porta la difesa bianconera a recuperare palloni preziosi lavorando sulle linee di passaggio, cosa che i vari Markovic, Teodosic e Weeems sanno fare benissimo. I numerosi recuperi hanno dato via poi al break che ha letteralmente travolto l‘Umana Reyer Venezia che riesce a segnare appena 6 punti negli ultimi 10′ finali.
L’ AX Armani Milano sembra di voler giocare ultimamente un pò al ‘gatto col topo’; e come era successo domenica scorsa contro la Fortitudo Bologna, anche contro la Dolomiti Energia Trento la squadra di Ettore Messina quando alza i ritmi e l’intensità della propria difesa, c’è poco da fare. Bastano 5′ iniziali del quarto periodo, con la collaborazione tra esterni e lunghi, a generare recuperi importanti che producono il break di 13 a 0 su una Dolomiti Energia Trento praticamente tramortita.
L’ Happy Casa Brindisi è l’unica squadra che al momento segna il passo all’AX Armani Milano a punteggio pieno. Gli uomini di coach Frank Vitucci sono in crescita; soprattutto in quegli elementi come Gaspardo, Udom e Zanelli che potrebbero essere in futuro dei veri valori aggiunti partendo dalla panchina. Nella vittoria contro un’ impalpabile Fortitudo Bologna i pugliesi hanno fatto vedere le cose migliori in transizione con i vari Bell, Harrison e un Willis che è sicuramente il lungo che corre meglio in campo aperto di tutto il Campionato.
Il Banco di Sardegna Sassari si dimostra squadra che deve giocare una pallacanestro con alti numeri di possessi; non è un caso che 4 vittorie su 6 incontri abbia superato i 90 punti vincendo poi la gara. La vittoria contro l’Openjobmetis Varese (a tratti imbarazzante in difesa) è più frutto dei demeriti degli avversari, che meriti propri; ma gli uomini di coach Gianmarco Pozzecco hanno tutti punti nelle mani. E il 13 su 15 dall’arco dei tre punti nei primi 20′ della gara, lo ha dimostrato a pieno.
La Vanoli Cremona dimostra anche senza i due Williams che è dura a morire. La Carpegna Prosciutti Pesaro ha palesato invece una grande condizione, buttando via nel finale una gara che ormai sembrava persa dai gialloblu cremonesi, sotto addirittura di 21 punti. Ma coach Paolo Galbiati può essere comunque contento della sua squadra, capace di ritrovarsi nei momenti importanti del match, per agguantare il tempo supplementare, dove però ha visto primeggiare una Pesaro più precisa al tiro. Cremona sta trovando sempre di più una sua filosofia, con quattro esterni ad allargare il campo per sfruttare i tiri e il solo Marcus Lee dentro al pitturato, sembra essere la quadratura del cerchio che da più garanzie al giovane tecnico ex Torino. Con Hommes e Mian in grandi condizioni Cremona può adesso giocarsela con tutti.
In profonda crisi invece la Germani Brescia del casertano coach Vincenzo Esposito, che sul campo amico ha ‘ceduto’ contro una non invulnerabile Virtus Roma. Il match che ha visto in vantaggio fino all’intervallo lungo David Moss e compagni, nella seconda parte del match Brescia si è fermata letteralmente, “sfoggiando” una lenta difesa e attacchi davvero imprecisi. Roma ne ha approfittato grazie a Luca Campogrande (71% da tre punti con 5 su 7) e Dario Hunt sempre onnipresente sotto le plance con buone realizzazione da sotto misura. E ora con 8 sconfitte su 11 incontri tra Campionato e Coppa, la panchina di Vincenzo Esposito è in forte discussione.