L’Olimpia Milano, dopo 173 giorni di stop, ha mostrato buone cose nella prima uscita stagionale nel sentito derby contro la Pallacanestro Cantù.
La sfida, già alla vigilia, si presentava impari ma il recente passato ha dimostrato che a priori sia sbagliato dare qualcosa per scontato, soprattutto in una piazza, come quella meneghina, umoralmente molto altalenante.
Messina, nella breve conferenza stampa post gara, ha sottolineato la buona partita dei suoi soffermandosi su due aspetti in particolare, i 25 assist di squadra e il minutaggio distribuito.
La scorsa stagione ha visto l’Armani Exchange avere una media assist di 15.7 in LBA e di 15.83 in Eurolega e l’impressione, come del resto l’anno precedente, era quella di una formazione troppo legata ad alcune individualità, ad esempio Mike James e Sergio Rodriguez, piuttosto che ad un gioco corale.
L’inserimento nel roster di alcuni giocatori esperti e con un QI cestistico superiore alla media, come Kyle Hines e Datome, come anche giustamente sostenuto da Alberto Marzagalia su Eurodevotion, ha come obiettivo quello di rendere i biancorossi meno leggibili offensivamente e con maggiore frecce al proprio arco.
L’avversario di ieri, l’Acqua San Bernardo Cantù, e il periodo storico, agosto, non possono dar luogo a sentenze definitive perchè, sebbene ci fossero i crismi della ufficialità, stiamo comunque parlando di basket d’agosto e i ragazzi di Pancotto, sebbene volenterosi, erano alla prima partita della nuova stagione ma non mancano gli aspetti che possono fare sorridere i tifosi di Milano.
Mi vorrei soffermare su tre spunti di interesse in particolare:
- Kyle Hines: giocatore enciclopedico ha mostrato subito l’impatto che potrà dare alla causa. Le sue letture difensive, la sua capacità di dare equilibrio sia offensivo che difensivo, unite alla grande esperienza, saranno fondamentali soprattutto in Europa. Milano, con lui in campo, può permettersi di cambiare sempre in situazioni di Pick&Roll vista la sua efficacia, probabilmente senza eguali, nel difendere su piccoli avversari
- Davide Moretti: militare nell’Armani Exchange non è semplice, per un italiano, peraltro giovane, ancora meno. Le pressioni di questa società e città spesso si sono rivelate come un macigno anche per giocatori più esperti. La prima impressione del giovane azzurro? Faccia tosta e nessuna paura nel prendere i tiri che dovevano essere presi. Risultato? 11 punti in 13 minuti e tante altre buone cose. Siamo convinti che Ettore Messina saprà dosarlo bene e nonostante alcune normali ingenuità l’impressione è che si sia davanti ad un giocatore vero
- Intensità: sebbene la partita fosse già indirizzata dopo una decina di minuti l’Olimpia ha continuato a mostrare la faccia più intensa, cattiva, a livello difensivo. L’impressione è che, un pò come faceva Siena durante il suo ciclo, i ragazzi di Messina, soprattutto in partite interne contro avversari più deboli, vogliano uccidere subito le contese in modo da poter risparmiare energie, ruotando con maggiore serenità tutti gli uomini, e mandare un segnale di forza alla concorrenza.
Piccoli spunti di una partita di agosto, in un anno strano come questo 2020.
Minuscoli pezzi di un puzzle che a fine stagione ci porterà a giudicare la prima Olimpia Milano targata pienamente Ettore Messina.
Foto copertina: fonte Tuttosport