Caos, demoralizzazione, instabilità. Queste tre parole hanno caratterizzato gli ultimi mesi della Fiat Torino che, dopo un inizio di stagione positivo e solido, ha improvvisamente subito degli scossoni interni tra cambi di allenatori e conseguenti risultati negativi.
Ma come è arrivato quel fulmine a ciel sereno dell’addio di Banchi, è arrivato un altro lampo… di gioia però! Partita da “underdog” l’Auxilium è riuscita a portare a casa la coppa alle Final Eight che si sono svolte a Firenze superando squadre più in forma e pronte alla competizione. In effetti la società ha provato a tamponare la situazione con innesti di mercato (non di poco conto visti nomi come Vander Blue, ex NBA) ma buona parte del merito dell’impresa è da attribuire ad un’altra persona: Paolo Galbiati.
Il coach, che si è ritrovato una patata bollente dopo le dimissioni di Charlie Recalcati, ha svolto un lavoro enorme insieme all’assistente Comazzi per riunificare il gruppo e perseguire il buon basket giocato nella prima parte di stagione, riuscendo a valorizzare le qualità dei singoli inserendole in un contesto di squadra pericolosa in ogni spot del campo da gioco. Compito non facile dato il morale dell’intero ambiente e il calo delle prestazioni. Venezia, Cremona e Brescia sono state sconfitte da una formazione ritrovata e forte con al seguito tanti tifosi che hanno raggiunto il Mandela Forum. Vander Blue è stato premiato come MVP e possiamo dire che il layup di Vujacic in contropiede negli ultimi secondi della finale ha coronato questo percorso di risalita, facendo tornare il sorriso ad una città intera (che ha prontamente accolto con calore il team all’arrivo in stazione).
E ora bisogna solo attendere le prossime partite per scoprire se la “magia” è terminata o se in realtà la squadra ha fatto il salto di qualità definitivo, quello delle grandissime formazioni, che porterà Torino ancora più in alto… il trofeo della Coppa Italia può considerarsi un potenziale trampolino davvero bello!