Si conclude a Gara 5 l’intensissimo per corso della Sidigas Avellino di coach Sacripanti che, per il secondo anno di fila, porta i biancoverdi tra le prime quattro del Campionato italiano. Al termine del match, agguantato dalla Reyer Venezia per un solo punto di vantaggio (83 – 84), queste le parole dell’allenatore ai microfoni dei giornalisti in sala stampa:
“Due considerazioni generali: grazie a tutti, dalla Proprietà, passando per i tifosi e per i giocatori che ci hanno accompagnato in questo percorso lungo e pieno di soddisfazioni. Sono orgoglioso dei miei ragazzi, giocatori che hanno dato tutto fino all’ultimo secondo, tra mille vicissitudini. Il dato più grande è aver portato per due anni di fila Avellino tra le prime 4 ed aver riempito un Palazzo con così tanto entusiasmo, che ci è stato vicino nei momenti duri e che ci ha seguito con tanto calore. Al di là della delusione che ci accomuna tutti, ne usciamo a testa alta.
Seconda considerazione, sono stati più bravi loro: hanno vinto qua due volte e credo sia corretto fargli i complimenti e augurargli buona fortuna per il futuro. E’ una squadra profonda, con tanto talento. Forse noi avremmo potuto limare qualche errore di troppo, soprattutto nel secondo quarto, quando loro hanno fatto tanti canestri da tre punti, con percentuali pazzesche, e noi abbiamo sbagliato cose molto semplice. Poi li abbiamo ripresi, ma la zampata l’hanno data loro con questa rincorsa che abbiamo fatto nel finale.
Ci riproveremo l’anno prossimo: molti hanno detto che si trattasse di un’occasione unica, un’ora o mai più. Credo che non ci sia niente di più sbagliato, le cose si costruiscono con calma, con un’impronta societaria molto forte, con giocatori che riescono a sentire questo posto con un senso di appartenenza forte e con tanto calore della gente. Se penso a come eravamo lo scorso Natale e come siamo ora, al di là di essere orgogliosi, dobbiamo partire da questo per essere ancora più solidi e riconfermarci nell’elite della Serie A. Jones e Fesenko ci hanno dato tanto e poi ovviamente sono calati: il piano era infatti quello di tenerci Cusin per i minuti finali e così è stato”.